Possiamo ammetterlo o no, guardare la realtà o voltarci verso uno rassicurante specchio che ci riconosce sempre come i più belli. Ma che Giampaolo Pazzini da colpo di mercato sia diventato un caso è oggettivo, come che di partita in partita da punto nero questo caso diventerà un bubbone (ok il paragone fa un po' schifo ma rende bene).
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IL 3-5-2 CHE SALVERÀ LA PATRIA
Questo Verona non può rinunciare a Giampaolo Pazzini. E deve cambiare
Più volte in questi mesi ho provato a mettermi nei panni di Andrea Mandorlini e dirmi "ok, tutti allenatori, ma se dovessi decidere tu?". Cosa farei io con il Glorioso Pazzo? La risposta paracula è "non lo so, non mi compete, Mandorlini è pagato molto bene proprio per prendere le decisioni migliori per ottenere il risultato auspicato".
Dagli spezzoni di partita fin qui giocati appare evidente che Pazzini non può stare in panchina: la sua carica agonistica è evidente, lasciarlo a svernare ci renderebbe simili ai bomber sociali che comprano il Rolex ma non lo indossano perché si può rovinare. Così lo tengono a casa in una teca blindata e lo usano solo per andare in giardino. Diciamocelo: vedere il Pazzo in panchina riduce il testosterone dei calciofili e a meno che il tuo andrologo non si chiami Mandorlini, nessuno può aiutarti, amico mio.
E dunque, appurato ciò, che fare? La cosa più naturale e meno traumatica per "Mister 4-3-3" è passare al già testato (scorsa stagione) 3-5-2. Niente trequartisti nella terra di nessuno, Toni centravanti e Pazzini seconda punta abile sulle seconde palle e a svariare su tutto il fronte. Tre centrali di difesa protetti dagli esterni multitasking tanto cari a Mandorlini: tutte le nostre frecce (basse o alte) possono garantire una buona copertura in fase di non possesso senza rinunciare alla propulsione in fase d'attacco. Minimo cambiamento, massimo risultato (sulla carta, per carità).
Infine una questione di pesi e misure: Pazzini non è Rabusic, Nenè, e nemmeno Cacia. No, nemmeno il buon Saviola. Che la società lo abbia preso con o senza il "visto si stampi" del Grigio, ormai conta poco: Pazzini in questo Verona e in questa Serie A deve giocare. Il come, il dove, il quando noi possiamo abbozzarlo, ma il tipografo è solo Andrea Mandorlini.
Foto: Getty per Gazzanet
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