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Il peggior Verona della stagione perde ad Ascoli, decide un gol di Cavion

Squadra senza mordente, sconfitta che pesa

Andrea Spiazzi

Brutta sconfitta del  Verona ad Ascoli. Il terzo ko in campionato arriva dopo la peggior prestazione offerta dai gialloblù, senza mordente, per nulla pericolosi, che si adeguano a un ritmo gara lento e improduttivo. Perucchini può anche bersi qualche caffè, pericoli seri non ne prende mai. Gli errori di rifinitura in avanti di Ragusa e Laribi sono al limite dell’irritante. Henderson e Gustafson sembrano fantasmi. Il gol all’85 di Cavion regala tre punti ai bianconeri e molta delusione. Il Verona non riesce a dare continuità e per questo non è ancora una squadra che può, oggi, pensare così di poter centrare la promozione diretta.

FORMAZIONI

Poco turnover  di Fabio Grosso. Rispetto alla formazione che ha battuto il Perugia c’è Dawidowicz al posto di Colombatto. Out Crescenzi per infortunio, torna Almici a destra e Balkovec è confermato a sinistra. I centrali sono Marrone e Caracciolo. In mezzo al campo, con Dawidowicz, ci sono Henderson e Gustafson. In avanti confermato il trio Ragusa, Di Carmine e Laribi.

L’Ascoli si schiera a 4-3 1-2. In porta Perucchini, dietro Kupsiz, Brosco, Valentini, D’Elia, in mezzo Addae, Troiani e Frattesi, in attacco Rosseti e Ngombo con Ninkovic a supporto.

Arbitra Serra, al Del Duca sono presenti 182 tifosi del Verona

PRIMO TEMPO

Dopo quattro minuti Ragusa scappa a destra ma il cross verso Laribi, libero davanti al portiere, è sbagliato. L’Ascoli ci mette aggressività, Ninkovic calcia centrale all’8’. I bianconeri attaccano a destra, dove la copertura di Balkovec lascia qualche spazio in più. Quando difendono, il Verona inizia il giro palla a cercare gli spazi per affondare. Ragusa semina Ninkovic che lo atterra e prende il giallo al 23’ protestando poi con l’arbitro. Al 25’ Di Carmine segna ma è in fuorigioco. Balovec vuole il giallo anche lui e lo ottiene con un’entrata a piedi uniti su Ngombo al 26’. Ragusa, che è bravo a liberarsi, non riesce poi a calibrare il traversone giusto sprecando più di un’occasione.

E’ il 30’ quando Laribi scappa verso la porta, al limite dell’area D’Elia lo spinge ma non a sufficienza per Serra che non fischia.

La gara è bloccata e brutta, il Verona non rischia ma nemmeno trova una giocata importante per impensierire il portiere avversario. Ragusa va di male in peggio, sbagliando lo sbagliabile. Laribi gli va dietro. Così Di Carmine resta isolato.

SECONDO TEMPO

Due pericoli in avvio di ripresa per il Verona. Prima Frattesi costringe Silvestri alla respinta (non perfetta) con un tiro dal limite, poi Rosseti calcia da fuori con mira sbagliata. Balkovec si fa chiudere in corner dopo una buona sovrapposizione. Di Carmine è ancora in fuorigioco al 52’ e poi al 54’.

Il primo cambio è di Vivarini: dentro Beretta per Ngombo al 56’. E’ il centrocampo del Verona che non funziona. Henderson e Gustafson sono lenti e imprecisi. Dawidowicz va bene in copertura ma non è un regista. Arriva il 60’ e l’Hellas non ha ancora fatto un tiro in porta.

Primo cambio Verona: Zaccagni sostituisce un deludente Gustafson al 63’. Laribi spreca un contropiede di Almici calciando alle stelle dal limite. Al 67’ Di Carmine è fermato dal guardalinee, ma stavolta il fuorigioco non c’è.

Zaccagni offre un po’ di vivacità, e il Verona prende coraggio. Al 74’ torna in campo Matos. Il brasiliano sostituisce Laribi che non ha più nulla da dare. Al 78’ Ragusa spinge a sinistra, il cross è velenoso ma non pesca nessuno. Ancora Ragusa calcia dal limite, Brosco respinge, l’Hellas chiede il fallo di mani: dubbio rigore all’80’.

Lee per Ragusa è l’ultimo cambio di Grosso .

CAVION A SEGNO, 1 A 0 ASCOLI

Il gol dell’Ascoli arriva all’85’. Ninkovic tira da fuori e centra un palo clamoroso, la palla rimbalza, Cavion è il più lesto di tutti e infila Silvestri.

Il Verona non ci sta, Balkovec  tira, respinto in angolo. Poi l’occasione più bella ce l’ha Marrone che non colpisce di testa su cross da punizione di Balkovec.

Finisce una brutta partita con una sconfitta pesante. La terza, che viene dalla partita giocata peggio dai gialloblù.

 

 

 

 

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