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Italiano: “Hellas, sarei rimasto per sempre. Ecco perché andai al Chievo”

L'ex regista, trapanese d'origine: "Il Verona di Pecchia è forte. Bessa, che giocatore. E Zaccagni è un talento"

Redazione Hellas1903

Nel Verona ha giocato dal 1996 al 2006, esclusi alcuni mesi al Genoa.

Vincenzo Italiano, originario di Trapani, con i siciliani debuttò da professionista, prima di passare, diciottenne, all'Hellas. Intervistato dal Corriere di Verona oggi in edicola, dice: "In casa l’Hellas è incontenibile. Il Trapani si è risollevato battendo il Benevento. Sono certo che uscirà dalla sfavorevole posizione in classifica in cui è, però domenica sarà durissima per loro prendere punti a Verona".

Quando, a gennaio 2007, Italiano, dopo 260 presenze e 25 gol in gialloblù, passò al Chievo, divamparono le polemiche. L'ex regista, ora allenatore della Vigontina in Serie D, a distanza di anni chiarisce: "C’erano delle incomprensioni con la società, il momento era complicato. Io, all’Hellas, sarei rimasto per sempre. Ma non fu possibile. Qualcuno interpretò la mia scelta come un tradimento, e ne soffrii".

Italiano, sul centrocampo del Verona di Fabio Pecchia, commenta: "Bessa è un talento cristallino, Maresca un veterano di gran classe, Fossati ha un tocco raffinato. Ma sono bravi anche altri: Valoti, una mezz’ala che fa gol e ne fa fare. E Zaccagni, che ho conosciuto quando ero vice-allenatore al Venezia e lui arrivò in prestito dal Verona: farà strada".

 

 

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