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La lettera d’Oriente e quell’amore per il Verona

Un messaggio prima di Hellas-Cittadella. Aspettando la corsa alla Serie A

Redazione Hellas1903

Oggi, prima di andare al Bentegodi per seguire Verona-Cittadella e raccontarvi, attraverso le notizie che, con www.hellas1903.it, da cinque anni abbiamo l'onore e l'onere di riferire, le vicende dell'Hellas, abbiamo ricevuto una lettera dalla Thailandia, da un amico che rappresenta lo spirito dei tanti tifosi gialloblù che vivono non soltanto in Oriente, ma nel mondo intero. Un amico che si chiama Andrea e con cui l'amicizia si è stretta partendo da presupposti diversi - noi giornalisti, lui un appassionato gialloblù - ma da sentimenti comuni.

Abbiamo deciso di pubblicarla ora, dopo che la gara è stata giocata, vinta dal Verona che, ora, ha il gravoso e comunque esaltante impegno di lottare per altre sei turni per trasformare in realtà il sogno delle tante persone che, anche dall'altro capo del pianeta, lo seguono e lo amano.

 

"Quando ero piccolino e andavo in vacanza durante l'estate con i mei genitori sulla riviera romagnola, durante il viaggio di ritorno in auto mi fermavo spesso a Cittadella. Da diversi anni oramai grazie alla passione di qualche presidente che mastica di calcio adesso il Cittadella ha una squadra in Serie B che ora gioca meglio del Verona, pur avendo una squadra di perfetti sconosciuti. Una squadra che ci ha rifilato 5 pere all'andata.

Oggi la mia squadra ha un incontro decisivo per provare ad andare in Serie A direttamente con il Cittadella... Questa sera Una squadra di una città importante con tanti tifosi sparsi in tutta Italia e tanti anche in giro per il mondo. Una squadra di una citta' meravigliosa. Vorrei chiedere ai nostri giocatori  di provare a metterci solo la metà di quella grinta e quella voglia che la nostra curva sempre ci mette ogni volta che scende in campo l'Hellas Verona, vorrei una volta tanto spegnere il computer con un sorriso.

Onorate questa maglia per tutti i tifosi che vi seguono allo stadio come da tutti gli angoli del mondo come il sottoscritto!".

ANDREA

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