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ORECCHIO ROTANTE, QUANTO CI MANCHI

Senza Luca Toni questo Verona non sa come segnare

Matteo Fontana

Quanto ci manchi, orecchio rotante. O mano che ci giri attorno. Ci manchi come la pioggia nella stagione più calda, oppure il sole quando da troppo tempo infuria la tempesta. Ci manchi già, anche se sappiamo che non tornerai presto. Ci manchi perché sei tu, mica un quaquaraquà, perché sei non solo un attaccante, non solo un giocatore. Sei pure dirigente, allenatore, medico, taumaturgo, come hai dimostrato nella settimana che ha preceduto il derby.

 

Con il Chievo non ha giocato male, il Verona. Ha preso un punto contro una squadra più in forma. Tutto questo non toglie un concetto: con te avrebbe potuto essere una cosa diversa. La certezza è che l’ultima stracittadina vinta dall’Hellas, unica in Serie A dal 2002 a oggi (altre non ne sono state giocate), l’hai decisa tu.

 

Ora non ci sei. Ti abbiamo visto con una gamba stretta in un tutore a lungo termine. Cantava Anna Oxa: “Senza di me…..”, eccetera eccetera. Senza di te, caro Luca Toni, questo Verona non somiglia a se stesso.

 

Torna presto, torna a far girare la mano attorno all’orecchio. Altrimenti, permettici, un po’ ci viene da preoccuparci….

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