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Pagelle Verona: Fossati apre i cancelli del cielo, Siligardi stile McEnroe

Romulo maratoneta-goleador, Caracciolo e Cherubin coppia di granito. Bessa, talento e intelligenza

Matteo Fontana

NICOLAS 6

Pisano lo beffa con un passaggio corto su cui non può intervenire, se non stendendo Piu. Intuisce la battuta di Granoche sul rigore che ne consegue, ma non può arrivarci. Comunque attento, soprattutto in uscita.

PISANO 5,5

Prova solida macchiata dallo svarione che regala allo Spezia la chance, trasformata, dell’1-1. Peccato, perché per il resto la sua è una partita accorta, seppure Piu lo punga con insistenza.

CARACCIOLO 7

Continua a mostrare un’olimpica sicurezza. Non deve ricorrere alle maniere forti per tenere a distanza Granoche: lui e Cherubin lo chiudono in una morsa e l’unica palla che gli arriva è quella che ha dal dischetto. Pressoché insuperabile.

CHERUBIN 7

Intesa a prova di rischi con Caracciolo. Esperienza, mestiere, piedi buoni: la sua miglior prestazione da quando è al Verona. Cresce nella condizione e, se deve impostare, lo fa sempre in modo preciso.

SOUPRAYEN 6

Inizio con il fiatone: lo Spezia corre in fascia, soprattutto con De Col, e gli tocca sbuffare per tenergli dietro. Prende una sollecita ammonizione. Ma prende le misure alla partita con il tempo, concedendo poco.

ROMULO 7

Negli spogliatoi dice che quella con lo Spezia è, tra tutte, la partita in cui ha corso di più. In effetti il suo contachilometri, sul campo-toboga del Picco, arriva a cifre vertiginose. Sfiora il gol sul 2-1, firma quello del poker dell’Hellas.

FOSSATI 8

Una delizia, e non soltanto per la doppietta con cui stende lo Spezia. Gioca palla sempre a uno o due tocchi, come i signori della regia. Qualche settimana fa l’abbiamo accostato a Stanley Kubrick, stavolta il paragone è con Michael Cimino: è “Il Cacciatore” che apre al Verona “I cancelli del cielo”.

BESSA 6,5

Grande intelligenza tattica, Pecchia lo fa muovere lungo tutta la linea di centrocampo, all’occorrenza schierandolo largo sulla sinistra. Non è, il pomeriggio piovoso di La Spezia, uno scenario per un copione da prim’attore, ma è un ideale aiuto regista per l’Oscar di giornata, Fossati.

SILIGARDI 7

Al meglio del suo rendimento da quando è al Verona. In esponenziale miglioramento. Mette in crisi il pur munito meccanismo difensivo dello Spezia, fino a sfibrarlo. Fornisce assist, assicura giocate gustose con un mancino che, se fosse un braccio e non un piede, sarebbe degno di John McEnroe.

PAZZINI 6,5

Il piede di Datkovic gli toglie il ritorno al gol. Presto ritroverà la rete, e intanto non se ne fa un cruccio: uomo-squadra, capitano, leader. Combattivo, sempre tenace.

LUPPI 6

Maratoneta di fascia, pedina utilissima per agire in contenimento. Non innesca il cambio di marcia, si sbatte con grande generosità.

 

 

ZUCULINI ng

Sfortunatissimo: pochi minuti ed esce in barella.

FARES 5

Ingresso poco convincente, ma è l’espulsione a bocciarlo. Si rifarà, ma deve tenere i nervi a posto.

ZACCAGNI 6,5

Rimpiazza Zuculini e, come spesso gli accade, va subito in temperatura. Assist per la quaterna timbrata da Romulo.

 

PECCHIA 7

Bastano i numeri per raccontare la bontà del suo lavoro: 30 punti in tredici partite, primo posto a +5 sulla seconda, 31 gol fatti, 10 subiti. Finisce la gara senza voce: l’intensità che esprime il Verona in campo è un suo coyright.

 

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