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Pazzini contro Nestorovski: la sfida tra bomber è una storia in parallelo

I due attaccanti, legatissimi alle rispettive maglie, sono a quota 10

Raffaele Campo

Lunedì serà allo stadio Barbera è in programma il posticipo serale della 32^ giornata di Serie B tra Palermo e Verona. I rosanero devono riscattare la sconfitta per 3-2 subita a Pescara, mentre la squadra di Grosso è reduce dal 2-2 contro la capolista Brescia.

Oltre che il big match di questo turno, il pubblico assisterà ad una ulteriore duello: sarà infatti una sfida nella sfida tra Ilija Nestorovski e Giampaolo Pazzini, capitani e bomber delle rispettive squadre con 10 gol a testa. Se l'età anagrafica è diversa - il centravanti macedone, alla terza stagione al Palermo, ha 29 anni, mentre l'ex Inter e Milan spegnerà le 35 candeline il prossimo agosto -, molto simile è la storia dei due giocatori con la maglie di Palermo ed Hellas.

Nestorovski, che rientrerà dopo il turno di squalifica scontato a Pescara, è arrivato in Sicilia nell'estate 2016, ingaggiato dai croati dell'Inter Zapresic. Nonostante la retrocessione in Serie B avvenuta nove mesi più tardi, la sua prima annata con la maglia rosanero era stata molto positiva, con 11 centri in 37 presenze. Non poche erano state poi le offerte arrivategli tra luglio e agosto 2017, tra cui quella importante della Fiorentina, ma Ilija decide di restare a Palermo, divenendo capitano della squadra: il suo obiettivo è riconquistare la massima serie con la squadra siciliana. Tuttora insegue tale traguardo, un anno fa sfumato nella finale play-off contro il Frosinone.

Percorso molto simile è stato quello di Pazzini con il Verona. Approdato nel club di Setti nell'estate 2015, al termine della prima stagione in gialloblu, dove ritrova l'amico Toni, deve digerire l'amaro boccone della retrocessione. Ma dodici mesi più tardi, con Pecchia in panchina e nelle vesti di capitano, festeggia il ritorno in A da protagonista con 23 gol. A gennaio 2018 però, anche a causa di dissapori con l'ex direttore sportivo Fusco, l'attaccante si trasferisce per sei mesi ai valenciani del Levante, togliendosi la soddisfazione di segnare al Real Madrid. A giugno è torna all'Hellas, con la finalità di festeggiare una nuova promozione. La squadra di Grosso non può fare a meno dei suoi gol, visto anche il rendimento altalenante (dovuto anche a problemi fisici) di Di Carmine, e del suo carisma.

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