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Toto-ds, la situazione del Verona

Marchetti e Faggiano davanti (okay difficili), Lupo è staccato, D'Amico pista reale

Redazione Hellas1903

 Un doppio appuntamento per confrontarsi e capire se ci siano le premesse per un “matrimonio” professionale. Si sono visti nelle scorse settimane, Maurizio Setti e Stefano Marchetti. I summit hanno avuto esiti interlocutori. Niente di sorprendente, dato che nel momento in cui si sono tenuti l’Hellas aveva ancora delle speranze (seppur remote) di restare in Serie A, mentre Marchetti, con il Cittadella, di cui è direttore generale, continua a inseguire la promozione, da cogliere nella corsa-playoff. Tutto rinviato, quindi, ma intanto le carte sono state messe sul tavolo. L’okay, d’altro canto, rimane distante. In passato sono arrivati i no del dg del Cittadella al Carpi e, un anno fa, al Chievo. La situazione, da allora, non è variata. Anzi, Marchetti è sempre più plenipotenziario del club in cui opera dal 2005.

A Cittadella la società, per quel che riguarda la gestione sportiva – e non solo – è una sua emanazione. La proprietà, il presidente, Andrea Gabrielli, hanno assegnato a Marchetti competenze sempre più ampie. Tutto passa per le sue valutazioni. Non ci sono interferenze: è un uomo al comando, con un’unica, grande responsabilità. Ossia, oltre a inseguire il miglior risultato possibile sul campo, chiudere l’annata con un bilancio in regola. Un aspetto, questo, che è prioritario anche per Setti. Per questo Marchetti sarebbe tentato dall’esperienza a Verona, con la possibilità di effettuare una rifondazione tecnica in un contesto che, reduce da grandi delusioni, ha bisogno di rinnovate certezze per tornare a entusiasmarsi. Una sfida che, dopo tante stagioni a Cittadella, farebbe gola a Marchetti. Tuttavia lasciare una realtà in cui la sua conduzione è indiscussa e al cui interno fruisce di piena libertà d’azione non è un passo agevole. La trattativa, quindi, per adesso rimane congelata.

 

Piace sempre Daniele Faggiano, che è in lotta per la A con il Parma, e che nelle lista del Verona, quanto a preferenze, è  alla pari con Marchetti. Poi ci sono agli altri, con le candidature già cadute di Franco Ceravolo e Manuel Gerolin e quella, staccata, di Fabio Lupo. Attenzione, allora, alla pista interna, che in questi giorni è comparsa come ipotesi flebile ma che, invece, non è affatto da scartare: Tony D’Amico, responsabile dello scouting dell’Hellas e braccio destro di Filippo Fusco, di cui, di fatto, sta facendo le veci, dopo le dimissioni dell’ormai ex ds gialloblù, rassegnate il 4 marzo a Benevento. D’Amico, al fianco di Setti anche sabato a San Siro, durante la partita con il Milan, non sarebbe una scelta residuale, com’era apparso inizialmente. Certo, Marchetti e Faggiano sono davanti, ma non ci sono preclusioni verso l’idea del rimpasto.

M.F.

 

@teofontana

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