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Verona-Padova 1-1, l’Hellas fatica al Bentegodi

Debutto non entusiasmante dei gialloblù, a segno Almici, pareggia Ravanelli

Andrea Spiazzi

Discreta, non buona, la prima del Verona. E’ 1 a 1 col Padova, avversario tenace, pericoloso e combattivo che per  50 minuti è stato migliore, correndo a doppia velocità rispetto ai gialloblù. Che passano in vantaggio con un calcio di punizione, ma si fanno raggiungere da Ravanelli e rischiano di soccombere al calcio pratico ma efficace di Bisoli. Ritardo di condizione evidente, centrocampo quasi sempre messo sotto, attaccanti in sordina. Non parte bene l’Hellas, che poi nella ripresa si rianima grazie anche ai cambi, e che qualcosa di buono lo fa vedere.

FORMAZIONI

Non pochi del Verona saltano la prima. Cissè è infortunato, Lee ai Giochi asiatici, Empereur e Dawidowicz squalificati.

Subito in campo Santiago Colombatto, arrivato in Prestito dal Perugia a fine mercato. L’argentino la fa da play, ai suoi fianchi Henderson e Laribi. Silvestri in porta, dietro ci sono Almici, Caracciolo, Marrone e Crescenzi. Il trio d’attacco lo formano Ragusa, Di Carmine e Matos.

Il Padova risponde col 5-3-2: Merelli – Zambataro, Ravanelli, Capelli, Trevisan, Contessa – Cappelletti, Pulzetti, Capello – Bonazzoli e Clemenza.

Il Bentegodi riserva un bel colpo d’occhio: sono in 13.503 sugli spalti, 1.160 dei quali tifosi del Padova. Giornata perfetta, 22 gradi dopo il temporale della notte, terreno in perfette condizioni.

PRIMO TEMPO, PADOVA AGGUERRITO, VANTAGGIO VERONA, PAREGGIO DEI BIANCOSCUDATI

Partenza aggressiva del Padova che pressa alto per impedire al Verona di costruire. Colombatto dirige le operazioni a centrocampo, Crescenzi e Almici stanno alti, ma quando l’Hellas supera la metà campo i biancoscudati sono già posizionati in retroguardia. I gialloblù fraseggiano e cercano la verticalità quando non sono Ragusa o Matos a impostare in avanti. Henderson soffre il pressing avversario e perde qualche pallone.

La prima occasione vera è del Padova, al 19’ Zambataro crossa da destra, dalla parte opposta irrompe Contessa che, solo, (Ragusa non copre), defilato a sinistra calcia al volo fuori.

ALMICI, 1 A 0 VERONA

La risposta del Verona arriva al 22’, quando Di Carmine prende un fallo ai 26 metri dalla porta, posizione centrale. Senza indugi ci va Almici, che col destro disegna una parabola mortale: la palla, calciata con forza, si abbassa, colpisce la parte sotto della traversa ed entra in porta con Merelli che nulla può.

Il Padova schiuma rabbia, ma per la terza volta finisce in fuorigioco, segno di un buon lavoro della linea di difesa gialloblù. Pulzetti sente aria di ex e combatte a centrocampo.

32’: Henderson perde male un pallone, Silvestri salva in tuffo plastico su Capello che riceve palla, entra in area e calcia.

IL PADOVA PAREGGIA, 1 A 1 DI RAVANELLI

Non un bel vedere la difesa del Verona in occasione del pareggio del Padova. Al 36’ Marrone resta a guardare una punizione sul secondo palo di Clemenza (il migliore dei suoi), sul pallone solo soletto arriva sottoporta Ravanelli che trafigge in spaccata un Silvestri incerto.

Sulle palle inattive l’Hellas soffre molto, troppo. La foga del Padova prosegue e gli ospiti sfiorano il vantaggio con Capello e Bonazzoli che non arrivano di poco su un traversone pericoloso al 42’. Al 44’ poi, un tiro a giro di Clemenza sfiora l’incorcio.

Si chiude un tempo in cui il Padova è andato al doppio del Verona creando più pericoli.

SECONDO TEMPO, VERONA MIGLIORE MA IL PADOVA RESISTE NONOSTANTE IL FORCING FINALE

Il Verona fatica a centrocampo, non serve gli esterni che non producono palloni per Di Carmine. Laribi prova in verticale per il centravanti al 10’ ma la palla è irraggiungibile.

Grosso corre ai ripari e rifà il centrocampo. All 11’ entrano Zaccagni e Gustafson per Henderson e Ragusa . Laribi va a fare l’esterno. Lo svedese guadagna subito un corner.  Poi Bonazzoli spreca un contropiede calciando debole dal limite. Un minuto dopo lo stesso è in chiaro fuorigioco quando segna di testa, annullato. Sono, però, campanelli d’allarme, che suonano non da poco.

Di Carmine tira dal limite, molto debolmente, al 16’. La corsa indemoniata del Padova del primo tempo per forza di cose cala, ma la loro manovra di imbrigliamento pare funzionare. Di Carmine, però, parte a sinistra, poi Colombatto calcia troppo piazzato al 18’.

Si alza Pazzini, lo stadio applaude. Bisoli mette Belinghieri per  Capello al 26’.

Al 29’ Matos parte, non lo tengono, se non per la maglietta, giallo per Ravanelli. Parte la parabola di Colombatto, sul secondo palo arriva Caracciolo che al volo spara alto. Grande occasione mancata. Crescenzi, dopo Almici, viene ammonito al 32’.

Grosso osserva a braccia conserte, Bisoli è più nervoso. Buttano di nuovo giù Matos in contropiede, l’arbitro Fourneau non ammonisce. Zaccagni serve Crescenzi, il cross sul primo palo è chiuso in corner al 35’.

L’Hellas non prova le conclusioni dalla distanza, che potrebbero essere un’arma utile in una partita difficile. Zaccagni si libera a centrocampo, poi il passaggio per Di Carmine trova l’attaccante in off-side.

Al 37’ Gustafson al volo raccoglie un pallone, il tiro è forte ma centrale e Merelli para. Laribi con una botta da fuori sfiora il palo al 39’. L’Hellas prova a vincere. Pazzini entra al 39’ al posto di Matos.

Punizione di Almici al 42’, ci va di testa ancora Caracciolo che manda alto da tre metri. Altra ottima occasione mancata. Broh sostituisce Clemenza al 45’.

Tre di recupero. Nei secondi finali Pazzini servito da Di Carmine calcia in girata in area, Merelli si supera togliendo la palla dall’angolino.

Il Verona , di certo non al meglio e faticando non poco contro un avversario più in palla, esce dal campo con un pareggio alla prima di campionato.

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