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110 ANNI, 100 GRANDI. I BIG DELLA STORIA DELL’HELLAS VERONA

La galleria dei miti gialloblù stilata dal nostro sito

Redazione Hellas1903

 

L'Hellas Verona compie 110 anni. E il pensiero va a chi questa maglia l'ha dipinta di gloria. Giocatori e allenatori, chi ha segnato, chi ha parato, chi ha difeso o costruito calcio. Talenti e corridori, pieni raffinati e maratoneti per il gialloblù. Il nostro sito presenta, a puntate, la galleria dei più grandi di sempre. Non abbiamo inserito i dirigenti, preferendo mettere in vetrina i soli uomini di campo, che più di tutti, per definizione, rimangono nell'immaginario. Come tutte le classifiche, l'opinabilità è massima. Anche perché ognuno di noi ha una leggenda personale legata ad una vicenda privata, o alle sensazioni vissute, che sono sempre e comunque soggettive. Questa graduatoria la firmiamo noi, e comincia da qui. Da 100 a 91, si parte. (M.F.).

 

100 MARCO BARONI

Arriva a Verona nell’estate del 1995, si è appena rilanciato dopo anni in fase calante, dopo aver vinto uno scudetto al Napoli. Difensore carismatico, per tre stagioni all’Hellas, è uno dei trascinatori, con licenza di segnare, della squadra che risale in A nel 1996. Da tecnico, fa il vice di Alberto Malesani in B.

 

99 TULLIO GRITTI

La carriera volge al termine, per questo lupo di mare dell’area di rigore, quando l’Hellas a basso costo del 1989-’90 lo ingaggia. Lui ci mette tutto il mestiere che ha, non fa molti gol ma la doppietta nel 3-2 al Bologna è decisiva. Colonna d’esperienza per la promozione in A, nonostante il fallimento, l’anno dopo.

 

98 JOE JORDAN (nella foto)

Poche presenze e una sola rete (determinante, con la Sampdoria in casa) nel 1983-’84. Tuttavia viene compattamente indicato come l’uomo che trasmette a quel Verona la mentalità vincente  che porterà allo scudetto nel campionato successivo. Scozzese per passaporto e anima, Galderisi è il suo figlioccio. Epico ingresso in campo con la Stella Rossa in Coppa Uefa, quando battaglia con furore contro le rudezze della difesa jugoslava.

 

97 PIER LUIGI PIZZABALLA

Un portiere, una figurina. Quella, rarissima, degli album Panini anni ’60-’70. Al Verona rimane dal 1969 al 1973. Il suo nome è legato ad epiche salvezze, al Bentegodi sempre pieno, all’Hellas specializzato negli sgambetti alle grandi. In precedenza era stato anche in nazionale, partecipando alla sciagurata prestazione dell’Italia al mondiale inglese del 1966.

 

96 WALTER FRANZOT

Un motorino che corre per tutti. Sette campionati a Verona, dal 1973 al 1980, attraversa da gregario dai mille polmoni una larga fetta dell’epopea di Saverio Garonzi, vivendone infine il tramonto. In gialloblù pochi gol (soltanto 3) ma un numero incalcolabile di chilometri completati.

 

95 ILYAS ZEYTULAEV

Sua la rete che salva il Verona da un destino sportivamente drammatico: la retrocessione in C2 e, con elevate probabilità, la sparizione, con la fusione col Chievo che sarebbe diventata poco meno che inevitabile. Ceduto a seguito della politica dei tagli al budget adottata da Nardino Previdi, all’Hellas gioca poco ma lascia un segno profondo.

 

94 GUIDO POSTIGLIONE

Attaccante svelto e che, a Verona, trova il proprio piccolo regno. Ci rimane per un campionato, in B, nel 1961-’62. La promozione svanisce con una sconfitta atroce in casa contro il Napoli, quando la città già era pronta a festeggiare. I suoi 13 gol esaltano i tifosi, ma poi verranno i saluti e un addio amaro.

 

93 EZIO ROSSI

Il guerriero dell’Hellas che, più forte di tutto, riconquista la A perduta nel 1991. Cuore Toro, al Verona viene rapito dal gialloblù. Pupillo di Neno Fascetti, incarna in campo la personalità dell’allenatore. Autore di gol pesanti, come quello che consegna la vittoria all’ultimo secondo con la Reggina. Uno dei pochi a salvarsi nell’anno della retrocessione in B.

 

92 HANS LINIGER

Passa alla storia come primo straniero della storia dell’Hellas. Svizzero di Basilea, classico centromediano metodista del calcio pionieristico. A Verona per lavorare come impiegato, il suo ingaggio è a zero lire: vuole soltanto giocare, non gli interessa altro. E lo fa bene, vestendo il gialloblù dal 1912 al 1915, ossia, finché il primo conflitto mondiale non cancella anche il pallone.

 

91 CLAUDIO LUNINI

Stanato dagli osservatori di Franco Landri, allora direttore sportivo dell’Hellas, tra i dilettanti del Darfo Boario – di mestiere fa il magazziniere –, in cinque campionati al Verona (dal 1990 al 1995) si tramuta in idolo per i tifosi. Non ha tecnica sopraffina, ma sa segnare gol spettacolari, è coraggioso e tenace. Sono 7 le reti in B, nel 1990-’91: è decisivo per la promozione. Splendida coppia con un giovanissimo Pippo Inzaghi nel 1993-’94. 

 

(1. Continua)

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