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Il Verona senza qualità

Il Verona senza qualità - immagine 1
Troppi errori, così la salvezza non arriverà. L'Hellas cerca sempre una svolta che non c'è

Matteo Fontana

C'è chi i gol li fa e chi li sbaglia.

Sintesi semplice, quella che viene da Sassuolo-Verona. Troppi errori per l'Hellas, clamorosi e pagati con moneta sonante. Gli altri non sono così "generosi" e ti puniscono.

La partita del Mapei Stadium ha emesso un verdetto chiaro: così com'è, il Verona non si salverà. C'è molto tempo davanti, c'è il lavoro senza dubbio di valore di Salvatore Bocchetti (attenzione, però, a non voler scaricare troppe responsabilità su Gabriele Cioffi, che ha commesso degli sbagli evidenti in un contesto già confuso). C'è modo di recuperare, ma occorre la  svolta, chissà come e chissà quando.

Dopo la sconfitta col Milan si erano alzati molti peana sul rilancio dell'Hellas. Ma sempre di ko si era trattato, allora, come pure nella serata di Reggio Emilia. Miglior sorte, ci vorrebbe, ma quando si guarda a quella significa che affidi il tuo destino alle congiunture astrali, non alla logica, sia pure perlopiù enigmatica, del calcio, che è strano e crudele. E molto di più lo è  (crudele, non strano) quando vendi il meglio e non lo sostituisci come sarebbe necessario. In Serie A non ci rimani per privilegio acquisito.

Restano i numeri: undici giornate, 5 punti, 10 gol fatti, 21 subiti. Penultimo posto. Senza qualità i risultati scappano via, in un modo o nell'altro. Attenzione, per qualità non si dice (o meglio, non solo e non tanto) di quella degli interpreti, ma di uno stato di cose, di un modo di essere dell'ambiente.

Della poesia che non c'è più. E, francamente, anche la prosa è andata a farsi maledire.

 

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