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Libera nos a dossier

Lorenzo Fabiano

Ora al Verona serve uno scatto in avanti per la A: l'Hellas sia più forte di tutto. Arbitri compresi

Leggendo sui giornali dell'ipotesi del dossieraggio sui presunti torti arbitrali che Filippo Fusco avrebbe in mente di presentare in lega, ci si è bloccato il cornetto a metà esofago. Sono rituali triti e ritriti da guerra fredda del pallone consoni magari su frequenze "lotitesche" sicuramente più avvezze al politichese.

Nessuno nega che l‘espulsione di Pazzini sia stata una decisione scriteriata, frutto  della confusione impadronitasi del signor Abisso (Dio ce ne scampi). Nemmeno i cinque minuti di recupero ci hanno convinti: sarebbero dovuti essere almeno tre in più.  Poco cambia.  Non viene il dubbio che si possa essere più forti di un  fischietto? A fine stagione, i conti tra crediti e debiti nei confronti degli arbitri tornano. Suvvia, qualche rigorino generoso lo abbiamo pur avuto, no?  E allora recitare  il vecchio refrain delle colpe arbitrali per giustificare il pareggio di venerdì sera ci pare del tutto fuori luogo.

Il Benevento, di Baroni, la miglior squadra vista quest’anno al Bentegodi, il punto se l’è meritato eccome. Con l’organizzazione e un pressing asfissiante ha messo in difficoltà il Verona che ha stentato a lungo, ma ha avuto il merito di non mollare mai e crederci fino alla fine. Il pareggio è sacrosanto. Sorprendono quindi gli atteggiamenti polemici di Fabio Pecchia e Filippo Fusco, persone di garbo, stile, e inclini al basso profilo che tanto abbiamo apprezzato in questi mesi. Trapela una buona dose di nervosismo e ce ne preoccupiamo. Il Verona, dipinto da qualcuno a inizio stagione come una corazzata, si trova lì a lottare con i denti per difendere il primo posto dagli assalti delle agguerrite inseguitrici. Non vi è nulla di male in questo. La Serie B è un campionato lungo, difficile ed equilibrato.

Ci aspetta ora un ciclo terribile: iniziamo con la trasferta ad Avellino, campo mai amico, per poi passare agli scontri diretti con Spal in casa e Frosinone al Matusa, due partite dove ci giocheremo una buona fetta di stagione. È venuto il tempo di parlare poco e  continuare a lavorare con intensità sul campo per trovare soluzioni come ad esempio l’antidoto alle palle ferme, che quest’anno  ci  stanno procurando parecchi dolori.

Noi siamo convinti della forza del Verona. Non è primo per caso. Rimettiamoci in riga e riprendiamo a correre.  I risultati arriveranno. L’importante è che nei momenti di difficoltà ci sia risparmiata la pena dietrologa di dover sentire che qualcosa è avvenuto a nostra insaputa.  Si dirà che tanto in Italia ormai lo fanno tutti. Qui  per cortesia vorremmo tanto di  no. Solo questo. Grazie.