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UN BIG SE NE VA

Sogliano lascia l'Hellas dopo tre anni di successi

Andrea Spiazzi

Il Verona perde un gigante di dirigente. Per stessa ammissione del presidente Setti l’uomo più importante del suo Verona. Setti, tanto bravo a credere in lui quanto spericolato nel lasciarlo andare, ora dovrà puntellare la società con altre risorse, perché questo Verona, la squadra degli ultimi tre anni, è marchiata a fuoco Sean Sogliano.

Il direttore oggi ha salutato tutti come gli piace fare, con poche ma chiare parole, uscendone da signore quale lo abbiamo sempre conosciuto.

Finisce un’era, se ne apre un’altra. Morto un papa dice il proverbio… ma non è così semplice quando il peso specifico di una persona è stato così determinante, come lo fu quello di Gibellini seppur in B e di Previdi negli anni tremendi della C. Tutti e tre con un presidente “inesperto” del mondo del calcio. Non ce ne voglia Setti, ma anche per lui questo è stato solo il secondo anno con un vero ruolo di responsabilità in serie A.

Possiamo dire che Setti ha avuto grandi risultati grazie anche, e forse soprattutto, a Sogliano, com’è, naturalmente, vero anche il contrario. 

Certo, non c’è solo l’ormai ex ds a saper fare quel mestiere come si deve. E chi verrà (pare certo sia Bigon) potrà certamente fare bene, questa almeno è la speranza.

Sogliano è un dirigente di grandissimo valore, uno di quelli che a Verona passano, nella storia, raramente. Imponente il suo lavoro in tre anni, esercitato con determinazione, efficacia e grandi intuizioni. Anche con un budget che si è via via ristretto e con vedute che si sono fatte sempre più diverse, in particolare dallo scorso gennaio, tra lui e Maurizio Setti. Il patron gli ha fatto capire, in sostanza, che non avrebbe più avuto carta bianca nel mercato. A Sogliano piace prendersi invece tutte le responsabilità. Lui è così, prendere o lasciare. E infatti ha lasciato.

Un perché esaustivo del divorzio non lo sapremo forse mai. Sono quelle cose che accadono, punto. L’impressione, però, è che il percorso assieme avrebbe potuto continuare al di là del fatto che Sogliano sia un dirigente ambito ad alti livelli, ma che invece le parti abbiano negli ultimi mesi preso posizioni sempre più distanti, e che una vera mossa per convincerlo a restare non ci sia stata. Lo confermano i rapporti presi dal Verona con Bigon e altri già da tempo.

Quello che è certo è che una macchina perfetta per le ambizioni dell’Hellas non c’è più, e ora ne serve un’altra.

Verona ridimensionato? Vedremo, magari sarà il contrario, magari sarà un successo ancora più grande. Sognare non costa nulla.

Arriverderci Sean, grazie davvero, e buona fortuna. 

ANDREA SPIAZZI

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