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Ex Verona, Pacione: “Gioia enorme giocare con Paolo Rossi. Un campione che non faceva la star”

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L'ex attaccante: "È stato il simbolo del nostro riscatto, con lui se ne va una parte della mia vita"

Raffaele Campo

Per tutto il mondo del calcio oggi è una giornata di lutto per la scomparsa di Paolo Rossi, leggenda del calcio italiano.

Nel suo ultimo anno di carriera (1986/1987), Pablito ha vestito la casacca dell'Hellas Verona. Uno dei suoi compagni di squadra e di reparto era Marco Pacione, contattato da "hellas1903.it".

Dice l'ex attaccante gialloblù: "Sono cresciuto con il mito di Paolo Rossi. Nel 1982 ha permesso all'Italia e a noi italiani di festeggiare la vittoria di un Mondiale dopo quasi cinquant'anni. È stato il simbolo del nostro riscatto. Ho avuto l'opportunità di giocarci assieme, non ti dico la gioia e la felicità. Se ne va una parte della mia vita".

Eravate arrivati assieme all'Hellas

"Sì, io dalla Juve e lui dal Milan. Eravamo anche stati presentati lo stesso giorno. Ci frequentavamo anche fuori dal campo. Paolo era un ragazzo molto umile, uno di noi. Il gruppo era fantastico, e lui - nonostante la fama e il curriculum calcistico che aveva - non si atteggiava come le star di oggi andando per conto suo. Giocammo un ottimo campionato conquistando il quarto posto".

Un momento indimenticabile con lui? 

"Di ricordi belli ne ho diversi. Paolo si godeva anche la vita, amava fare serate assieme agli amici. Se devo citare un episodio, una volta dopo l'allenamento mi portò con lui a Milano al Palatrussardi a vedere la gara di tennis di Mats Wilander. Fu una grande trasferta, poi restammo al villaggio del torneo in compagnia di tante altre persone. Amava la semplicità e stare con gli altri".

 

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