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Fanna: “Noi del Verona ’85 come fratelli, allo stadio vado solo se me lo chiede mio nipote”

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Fanna: "Speriamo nell'Hellas per il 40° anniversario dello scudetto. Italia, occhio alla Svizzera"
Giacomo Visconti

Assoluto protagonista del Verona scudettato nel 1985, fresco del compleanno numero 66, Piero Fanna è intervenuto ai nostri microfoni.

L’anno prossimo sarà il 40° anniversario dello scudetto del Verona vinto nel 1985. Come ha mantenuto i rapporti con i suoi compagni di squadra?

“Dopo quell’impresa ci sentiamo regolarmente come dei fratelli. Di recente abbiamo fatto una vacanza in Salento con cinque di noi e le nostre famiglie, è stato un bel ritrovo dopo tanti anni. Ho visto di recente Elkjær, il quale mi ha fatto una sorpresa al ristorante per il mio compleanno. Quando si centra un traguardo del genere solo nel tempo si realizza veramente ciò che è stato fatto, come diceva Volpati. Al di là del gioco che ci lega si diventa amici, dai giocatori ai dirigenti. Speriamo che il Verona, parlando di attualità, componga una buona squadra in modo tale da vivere l’anno del 40° anniversario dello scudetto nel migliore dei modi.”

Fanna, segue ancora assiduamente il calcio o, una volta conclusa la sua carriera, si è dedicato ad altro?

“Ho dato tutto quello che avevo da giocatore, da commentatore e da spettatore e dunque mi sono defilato. Faccio fatica a seguire questo calcio sempre più veloce, e allo stadio vado solo se me lo chiede mio nipote. Non riesco più a seguirlo con regolarità, ma le partite importanti le vedo ugualmente. Mi piacciono i giocatori veloci, con personalità e che si assumono le loro responsabilità.”

Cosa pensa dell'Italia di Spalletti?

“È chiaro: abbiamo sofferto nel primo turno come è da nostro destino all’interno delle grandi competizioni internazionali. Il girone è la fase più importante soprattutto sotto il profilo psicologico, dal momento che l’Italia è costretta a passare il turno per via delle grandi aspettative. La pressione è alta, ma pur superando il girone con molta fatica disponiamo di grandi qualità umane e tecniche per fare bella figura.”

Ripensando a quanto detto, verrebbe da dire che il suo giocatore preferito di questa Nazionale sia Federico Chiesa. 

“Esatto. Il mio giocatore preferito è Chiesa perché assomiglia al giovane Fanna quando punta gli avversari, ha velocità e negli ultimi anni è migliorato anche sotto porta. Questo tipo di giocatore può, se messo nelle condizioni giuste, fare la differenza.”

Da quale giocatore, invece, si aspettava di più?

“Gli attaccanti sono sempre i giocatori più criticati. Ad esempio Scamacca all’Atalanta macina gol ed è un grande giocatore. Può migliorare nel gioco con la squadra ma le qualità non gli mancano.”

C’è qualche squadra che l’ha impressionato in queste prime uscite?

“La Svizzera mi sembra una squadra ben organizzata, con giocatori importanti, con velocità e tecnica. Dobbiamo stare attenti, può essere la sorpresa del torneo.”

 

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