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2-2 TRA CHIEVO ED HELLAS, EMOZIONI A MILLE AL BENTEGODI

Ci si augurava di vedere una bella partita, e così è stato. Quattro reti (Paloschi, Gomez, Toni e Pellissier), molte occasioni, otto ammonizioni, i due vice allenatori espulsi e tanto agonismo condito dal giusto nervosismo che non...

Redazione Hellas1903

Ci si augurava di vedere una bella partita, e così è stato. Quattro reti (Paloschi, Gomez, Toni e Pellissier), molte occasioni, otto ammonizioni, i due vice allenatori espulsi e tanto agonismo condito dal giusto nervosismo che non sfocia mai, anche se ci va vicino, in episodi oltre il limite. Le squadre vogliono vincerla, e si capisce da subito, ma finisce con un 2-2 che non crea scontenti.

Il Chievo gioca meglio il derby ma non raccoglie fino in fondo, l’Hellas si affida ad un grande primo tempo dei suoi attaccanti, poi crolla in debito di ossigeno e di idee nella ripresa e tiene a fatica il risultato.

Mandorlini si affida al suo gruppo storico per il derby numero 14 della storia nonostante Gomez e Hallfredsson abbiano poco allenamento nelle gambe. Rafael tra i pali, a destra Pisano, poi Moras, Rodriguez e Agostini. In mezzo al campo Tachtsidis, con Obbadi a destra e Hallfredsson a sinistra, in avanti il trio Gomez, Toni e Jankovic. Out per squalifica Marquez, Sala e Greco, fuori causa Ionita.

4-4-2 di Maran con Pellissier e Paloschi duo d’attacco e Schelotto che sostituisce l’indisponibile Frey.

Non c’è il pubblico delle grandi occasioni, ma è la festa dei 30 anni dello scudetto e al 51’ (minuto del gol di Elkjaer a Bergamo il 12-5-85) la Sud va in scena con una meravigliosa sciarpata.

Il sole delle 12.30 picchia, c’è da fare i conti col primo caldo stagionale in campo. Jankovic ed Hetemaj si fanno scioccamente ammonire per proteste dopo due minuti, giallo anche per Obbadi al 5’ per un fallo a centrocampo. E’ un nervosismo figlio dell’attenzione a non concedere nulla all’avversario. L’avvio vive di tatticismi, col Chievo attento a chiudere ogni varco ma leggero in avanti. Moras è attento su un taglio dentro di Pellissier per Paloschi, ma lo stesso, poi, è liberissimo di infilare in rete di testa a porta sguarnita con la difesa Hellas ferma a guardare Pellisser che fa da sponda. 9’: 1 a 0 Chievo.

Maran è costretto al cambio al 13’: Hetemaj deve uscire per un guaio muscolare, entra Cofie. Sono faticosissimi i tentativi di reazione del Verona, perché il Chievo ha la quarta miglior difesa della A, e si vede. Una sponda di Toni per Gomez si perde tra le braccia di Bizzarri, che al 17’ blocca a terra un pericoloso colpo di testa dell’argentino: il Verona si sveglia. Schelotto viene ammonito da Rizzoli al 18’: fallo su Gomez.

L’Hellas preme e arriva il pareggio al 20’: punizione di Hallfredsson da sinistra sulla quale irrompe Gomez di testa, Izco devia: 1-1. Rizzoli è implacabile e ammonisce Toni poco dopo per un fallo a centrocampo.

Al 26’ il Verona passa e va sul 2-1 con il gigante Luca Toni che arriva a quota 19 nella classifica marcatori. Sempre da una punizione di Hallfredsson, piede fatato, Luca si butta e di piatto destro insacca irridendo una blanda marcatura di Biraghi.

L’Hellas si infervora e va vicino al tre: tiro a scendere di Gomez alto, poi palla in mezzo su cui lo scatenato argentino non trova la porta.

Il Chievo soffre ma in uno dei rari tentativi Pellissier viene smarcato in verticale, Rodriguez ci va con decisione, per Rizzoli è rigore e Pellissier trasforma al 40’ per il 2-2.

Impressionanti i ritmi, le difese concedono e Toni al 41’ centra una clamorosa traversa su assist di Jankovic dal fondo destro, poco dopo Birsa calcia alto dal limite. E’ la più classica delle “girandole di emozioni”. I cartellini piovono: sul taccuino finisce anche Schelotto.

E’ dubbia una spinta in area ai danni di Gomez al 44’, Rizzoli fa proseguire, la tensione sale: Bordin e Maraner (il secondo di Maran) vengono cacciati negli spogliatoi prima del doppio fischio che chiude un primo tempo elettrizzante.

In avvio di ripresa Pellissier ciabatta da ottima punizione, la gara non si ferma.

Rizzoli grazia il Verona al 5’ quando Jankovic, in area,  devia un cross in corner nettamente con la mano.

l Chievo preme e conquista angoli, l’Hellas soffre ma tiene sui canti d’epoca con sciarpata dei tifosi. E’ sempre Chievo in campo però, Schelotto calcia forte da 25 metri, palla sul fondo, poi Moras regala palla a Paloschi che sbaglia il tempo del tiro.

Una punizione di Biraghi a scendere sfiora la traversa. Botta per Birsa è il secondo cambio di Maran, che dà un chiaro segnale di volerla vincere, con il neo entrato alle spalle di Paloschi e Pellissier.

L’Hellas è bloccato nella sua metà campo e sembra non averne più, urgono cambi, ne arrivano due al 21’: Campanharo per Hallfredsson e Valoti per Gomez. Rodriguez ci mette una pezza al 23’ sparacchiando in corner. Campanharo dà ossigeno e calcia in porta guadagnando un angolo al 25’.

Il Verona è sfiancato, ma anche gli attaccanti del Chievo perdono di lucidità. Schelotto va in contropiede e la mette troppo lunga per Pellissier al 30’. Giallo anche per Tachtsidis per un intervento duro su Radovanovic, è l’ammonito numero 5 dei gialloblù.

Gioca solo il Chievo ma i tiracci di Radovanovic non fanno paura, tuttavia l’Hellas soffre maledettamente fino al 35’. Tachtsidis è bravo a recuperare palla ma entrato in area sbaglia l’appoggio finale al 36’, poi va ancora in contropiede Jankovic non coglie il suo assist al 37’.

Sardo per Biraghi è l’ultimo cambio di Maran al 39’. Cesar va duro su Jankovic e si prende l’ammonizione al 40’ (terza di squadra). Moras fa un miracolo al 43’e anticipa di testa un Paloschi solissimo.

Mandorlini è confuso, toglie Campanharo messo da poco per Nico Lopez al 44’. Una bocciatura immeritata per il giovane brasiliano.

Toni, sfiancato, sparisce dal campo.

Botta sfiora clamorosamente il 3-2 nel primo dei 3 di recupero. E’ l’ultimo sussulto di un derby bellissimo, e il Verona, vista la superiorità degli avversari nei secondi 45’, può dirsi soddisfatto del 2-2- finale.

ANDREA SPIAZZI

 

 

 

 

 

 

 

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