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Appunti dopo Juventus-Verona

A bocce ferme qualche considerazione sul match

Andrea Spiazzi

Si è giocato con un arbitro vero. Quindi si è potuto giocare.

Il Verona ha un leader. La qualità di Veloso a centrocampo rimanda a tempi molto addietro per trovarene di simile in gialloblù. E il gol (secondo dopo la meravigliosa punizione col Bologna) è da vedere e rivedere (senza, purtroppo, pensare al risultato finale).

Il Verona ha un grande allenatore. Ogni paragone è inefficace, soprattutto perchè i paragoni non ci piacciono. Lui è Ivan Juric, e non scomodiamo nessuno. Stavolta Setti ci ha azzeccato, eccome.

Se spendi e fai un mercato con guizzi di intuito del ds e accontentando le richieste del tecnico, qualcosa di buono succede. Ma solo se spendi. Con 15.5 milioni contro gli zero di due anni fa, nonostante il monte stipendi più basso della categoria, la differenza si vede.

Porcaccia. Ora servono i punti però. Che la grande bellezza vista con Milan e Juve serva da carburante per andare a prendersene 3 con l'Udinese, e sarà lotta tra dirette concorrenti salvezza.

Perchè coi complimenti e basta non ci si salva.

Amrabat. Deriso il suo nome dal popolino social (gli immancabili, ma ora meno interventisti, poveri haters) quando è uscito nel mercato, è già idolo. Ieri 43 passaggi, nessuno come lui a centrocampo.

Dagli di punta. Toccherà di nuovo a Stepinski con l'Udinese. Dopo l'ingenuità costata l'espulsione col Manganiello, gli si augura una prova concreta e di maturità, all'altezza di quella che la squadra pare aver già trovato. C'è estremo bisogno di un puntero. E Step se l'avrà, ringrazi Juric, perchè Di Carmine ieri ce l'ha messa, pur sbagliando. Occhio al bilancino e alle gerarchie, l'uomo di Spalato è attentissimo.

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