Oggi sembrava di vedere la gara
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Aridaje
A.A.A. squadra fortissima in casa anche in trasferta cercasi
con la Nocerina. Il Verona capitola nuovamente in trasferta. La squadra, tanto
bella e straripante al Bentegodi, si trasforma un’altra volta in brutto
anatroccolo lontano da Verona. Timida, impaurita, si sfalda in pochi minuti
sotto gli occhi quasi increduli degli avversari che incassano e ringraziano. Sì
certo, è stato anche un po’ sfortunato l’Hellas. Certi palloni non entrano
facile come al Tempio di casa, dove quest’anno abbiamo ammirato alcune
esecuzioni da stropicciarsi gli occhi.
Viene da chiedersi allora perché questo
imbarazzo nel giocarsi ad armi pari una gara, quella di Crotone, come quella di
Nocera, contro formazioni rispettabili ma non certo temibili dalla corazzata
del Mandola. Cavolo, ti viene da battere i pugni, ma dov’è il Verona? Perché i ragazzini
del Crotone ci insegnano calcio e come si combatte per un obbiettivo?La risposta è, forse, che questo
Verona non sa ancora fare buon uso delle sue potenzialità. Le scopre al
Bentegodi e le dimentica in viaggio, e questo accade da troppo tempo eccezion
fatta per la Notte di Torino. Peccato, resta la consolazione di un primato (o
secondo posto) ancora tutto da giocarsi. Vero anche che diventa pressoché obbligatorio
vincere venerdì con l’Empoli, sperando che ciò non crei troppa ansia nel
truppone gialloblù.
Poi sarà la volta di Reggio Calabria,
terzo e ultimo appello al sud. Vedremo se sarà la volta buona.
Andrea Spiazzi
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