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ATTENTO VERONA, LIBERA NOS A MELO

Photo Getty Images

L'Hellas alle prese (anche) con il temperamento da duro del brasiliano dell'Inter

Benny Calasanzio Borsellino

A suo cospetto Paolo Montero è uno scolaro della scuola cattolica, Sebino Nela un sagrestano e Antonio Gentile un chierichetto. L'Inter è andata a ripescarlo in Turchia per restituirci il gusto dello splatter, perché un po' di sangue attira sempre e quando c'è un incidente buttiamo sempre un occhio.

In vista di Inter-Verona io non temo il momento dell'Hellas né quello, opposto, dell'Inter. Non mi preoccupa la crisi di gioco del mio Verona, né lo spietato cinismo di una Inter brutta ma vincente. Il mio timore si chiama Felipe Melo, il calciatore più dis-graziato della Serie A, che al posto dei cartellini dovrebbe essere sanzionato con il Codice Penale.

Con Ionita, Hallfredsson e Romulo out, Sala in ripresa e Viviani non ancora al 100%, il centrocampo del Verona, contato per davvero, rischia grosso perché dovrà vedersela con un fallo (inteso in ambito sportivo) vivente: "l'Inter mi paga per essere cattivo" ha dichiarato pochi giorni fa il Gandhi nerazzurro.

Il problema vero è che se gli arbitri continueranno a tollerare il suo "agonismo", dopo aver impunemente spaccato la faccia a Mpoku la settimana scorsa , il prode Melo farà viaggiare in barella qualcuno dei nostri che in mezzo al campo sono tutt'altro che fisici e muscolari. È insopportabile che questo energumeno, che alla Juventus ricordano con grande affetto, possa macellare membra umane in mezzo al campo senza pegno pagare: "se non vuoi contatti giochi a tennis. Non penso di aver fatto entrate rischiose" ha detto a margine di Chievo-Inter con ancora un pezzo di zigomo di Mpoku sul gomito. Poco prima aveva azzoppato Birsa e Castro.

Caro arbitro Russo, una volta si diceva che bisognava tutelare i fantasisti, i leggeri, i 10 (a noi massacrarono Iturbe per una stagione); qui a rischiare con Felipe Melo in campo sono 11 calciatori e le loro famiglie.

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