Con il tempo l'idea nata nel 2010 si è sviluppata. L'azionariato popolare per l'Hellas, il progetto "Verona col cuore", si è tramutato nel Supporter Trust gialloblù, impegno che un gruppo di tifosi (gli associati sono 364) porta avanti da anni e che non si è fermato.
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Azionariato popolare, il Trust Hellas: “Verona è un riferimento”
L'impegno dei tifosi gialloblù: "Sempre attenti all'identità e alla gestione societaria"
Nel fine settimana si è tenuto a Verona l'annuale assemblea generale dei movimenti aderenti a "Supporters in campo", complesso di realtà che opera per attivare la partecipazione delle tifoserie nell'ambito della conduzione dei club.
Giampaolo Marcolini, uno dei promotori e dei responsabili dell'esperienza veronese, dice: "Il nostro intento è essere attenti alla gestione societaria e al rispetto dell'identità. Naturale che ci sia un business dietro al calcio di oggi, ma quello che ci preme è che le ricadute siano sulla realtà locale".
A Verona, per l'incontro di sabato e domenica scorsi, c'era anche Pippo Russo, tra i più acuti osservatori delle connessioni tra calcio, affari e finanza, autore del libro "Gol di rapina", un culto sull'argomento.
Sulla situazione relativa all'azionariato per l'Hellas, Marcolini osserva: "Erano state gettate delle basi con la presidenza di Giovanni Martinelli, poi l'attuale proprietà ha fatto altre scelte, anche perché gli anni di Serie A hanno variato la prospettiva, quindi l'ipotesi si è smorzata, anche se siamo sempre attenti. Il desiderio che è invariato è quello di di aumentare la partecipazione dei tifosi alle scelte societarie: sarebbe una garanzia di continuità sotto diversi aspetti e in ottica futura. Verona, in questo senso, fa da riferimento".
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