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BEL VERONA AL BENTEGODI: ROMA FERMATA!

1 a 1: finalmente la grinta necessaria, punto prezioso che dà fiducia. Gol di Totti e autorete di Keità

Redazione Hellas1903

Il Verona si riscatta con la Roma. Con una prova di sacrifico, condita da un pizzico di buona sorte, l’Hellas strappa un pari più che meritato nella sfida coi giallorossi e si gode l’applauso del Bentegodi.

Due squadre in crisi si aggiudicano un tempo a testa, ottengono un punto, ma quello che vale di più è nettamente quello dei gialloblù, chiamati a non squagliarsi contro i campioni giallorossi. Lo fanno, alla grande, i ragazzi di Mandorlini, che così consentono al loro tecnico di rinsaldare la posizione della sua panchina.

Tridente per l’Hellas con Gomez, Toni e Jankovic. Benussi in porta, davanti a lui Pisano, Moras, Marquez e Brivio, a centrocampo Ionita, Tachtsidis e Hallfredsson.

Garcia schiera Totti con Gervinho e Ljajic in avanti, non c’è De Rossi ma Keità con Nainggolan e Pjanic in mediana, mentre dietro De Sanctis ha davanti a sé Florenzi, Manolas, Astori e Cole.

Il Verona parte deciso, me è troppo rude il fallo di Jankovic su Keità, giallo dopo due minuti. Si passa presto alla difesa a sei con la Roma che cerca il pertugio.

Gervinho ha una palla d’oro al 9’ ma si perde a pochi metri da Benussi, che poco dopo salva in corner su botta da fuori di Nainggolan. Ljiajic tira centrale al 12’, il portiere gialloblù c’è. Sembra già un assedio, e lo è. Il Verona ogni tanto prende coraggio, scopre che la Roma è attaccabile, ne nasce qualche corner che non frutta. I tifosi spingono alla grande, lo spettacolo è sugli spalti. Mandorlini è nervoso, Garcia alterna sedute in panca a sguardi da bordocampo ai suoi.

Gervasoni fa arrabbiare la gente, alcuni fischi pro Roma appaiono quanto meno dubbi. Totti è in ritardo su vari palloni, e viene beccato dal pubblico.

La tattica del Verona è quella di sempre contro gli squadroni: 6-3-1, fare massa in area per sperare di lanciare verso Toni, che sgomita da par suo. Manolas sfiora il gol di testa al 23’ da corner, pericolo ancora scampato.

Totti, però, castiga il Verona al 26’ quando, da fermo, dai 30 metri, silura la porta di un non impeccabile Benussi: 1-0 Roma. Ljajic sfiora il due al 32’.

Hallfredsson prova a dare la scossa, calcia forte ma fuori al 37’. E’ il segnale, Jankovic da corner inzucca, c’è una deviazione di Keità e De Sanctis non ci arriva: 1-1. Un po’ di coraggio e il gol arriva.

Florenzi non ce la fa in seguito ad una botta rimediata, entra Torosidis al 40’. La Roma non ci sta, l’Hellas si arrocca e respinge a flipper, i giallorossi tengono palla per tre minuti di fila dal 41’ al 44’ ma non passano. Ljajic centra una traversa clamorosa al 45’, lo stellone regge.

Ottimo l’avvio dei gialloblù nella ripresa con Ionita che mette in mezzo e Gomez che non azzecca l’impatto con la palla.

Risponde Nainggolan con un’azione insistita, Benussi raccoglie al 4’. La Roma è in debito di ossigeno, si affida alle giocate, l’Hellas risponde con la grinta di Ionita e Hallfredsson in mezzo e un Toni sempre vivo. Impressionante il salvataggio sulla linea di Torosidis al 7’: Hallfredsson calcia forte dal dischetto, ma il greco devia in angolo. La gara si fa bella, entrambe cercano il 2-1. Toni semina il panico al 9’, lo rimpallano in area. E’ un gran bel Verona, finalmente la squadra esce dal guscio, la Roma vede i sorci verdi e si salva con affanno. Garcia fa scaldare mezza panchina, Tachtsidis tenta un gol da 50 metri vedendo De Sanctis fuori dai pali.

La Roma torna a tessere la tela, ma sembra spompata, mentre il Verona capisce che il contropiede può essere l’arma giusta, se applicata. Cole indovina un bel cross al 20’, corner. Lo stesso colpisce duro Gomez a palla lontana, Gervasoni lo ammonisce al 23’. Entrano, al 24’, Obbadi per Ionita (uno dei migliori) e Greco per Jankovic. Cambi che più che a vincere servono a controllare una Roma fisicamente e mentalmente sulle ginocchia.

Escono Totti e Pjanic per Doumbia e Verde. L’ultimo cambio di Mandorlini è Lazaros per Gomez. La Roma non passa, il Verona regge e spreca qualche contropiede.

Mandorlini salva la panchina, ora si va a Cagliari con più fiducia a giocarsi mezza stagione.

ANDREA SPIAZZI

 

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