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BRUNI: “TONI DETERMINANTE, ORA OGNI GARA COME QUELLA DELLA VITA”

Alessandro Lerin

L'ex gialloblù: "Per la salvezza serve un'impresa, ora bisogna vincere"

In gialloblù dal 1983 al 1989 e tra i protagonisti dello scudetto, Luciano Bruni ha parlato ai microfoni di hellas1903.it del momento del Verona e dell'obiettivo salvezza. Queste le sue parole.

Come giudica il cambio di allenatore e l'inizio di Delneri sulla panchina del Verona?

"Ieri ha fatto un punto a Milano, cambiando anche atteggiamento tattico. D'altronde Mandorlini in questi anni ha fatto un grandissimo lavoro ma la legge del calcio, quando non si ottengono i risultati, è questa. Io credo che il Verona, purtroppo, negli ultimi anni sia stato Toni-dipendente: con la sua mancanza per infortunio l'Hellas si è un po' perso, gli è mancato il punto di riferimento e il leader. Lui oltre a fare gol ha la sua importanza anche in campo: io vedo questo come fattore determinante per cui il Verona non sia riuscito a essere quello degli anni passati, al di là degli acquisti o cessioni".

La scelta di chiamare Delneri è stata troppo tardiva, vista la situazione di classifica in cui si trova l'Hellas?

"Al Verona serve senz'altro un'impresa, anche se quelle che stanno poco più sopra non viaggiano a grandi ritmi. Tempo ce n'è ancora, chiaro che bisogna fare risultato alla svelta, soprattutto in casa. Se il cambio in panchina è stato tardivo non si può sapere, non c'è mai la controprova. Evidentemente la società ha provato a dare fiducia a Mandorlini nonostante i risultati negativi, forte del grande lavoro fatto negli ultimi anni: ha avuto rispetto per quello che ha fatto. Ribadisco, non aver avuto Toni a disposizione ha voluto dire molto".

Come giudica le parole dello stesso Toni sul suo ritiro dal calcio, visto il momento delicato dell'Hellas?

"Credo che lui abbia dimostrato di essere sempre un grande professionista. A 38 anni, dopo quello che ha fatto, può dire quello che pensa: ha detto la verità, ma anche che darà il massimo fino alla fine per il Verona. Quindi credo sia apprezzabile la sincerità di un uomo che è un grande professionista e una grandissima persona. Spero che le sue parole siano uno stimolo ulteriore per i compagni".

Mercoledì l'Hellas affronterà il Napoli con tanti Primavera aggregati in rosa: che ne pensa vivaio dell'Hellas, lei che negli ultimi anni ha lavorato molto con i settori giovanili?

"Ho seguito il Verona nel Viareggio dello scorso anno e ho visto che stanno lavorando bene a livello di settore giovanile, ci sono degli elementi interessanti. Credo che Delneri sappia benissimo di dover dare priorità al campionato: se farà giocare diversi giovani credo che sia la scelta giusta anche per preservare altri giocatori per il campionato. Ben venga far giocare i giovani: un'occasione per far vedere i migliori prospetti di casa propria, visto che in Italia prevale ancora la cultura del risultato. C'è poco coraggio".

Domenica il Verona affronterà il Sassuolo al Bentegodi: cosa dovranno temere in particolare i gialloblù?

"Principalmente il fatto che il Sassuolo è una squadra consolidata, che gioca un buon calcio e che ha valori importanti. Sta facendo un grande campionato, quindi l'Hellas dovrà giocare con grande orgoglio. Tutte le partite adesso diventano partite della vita per il Verona. Da qui all'ultima saranno tutte finali".