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Cagliari-Verona, appunti

L'acceleratore, Kumbulla, Salcedo, i soli quattro gol

Andrea Spiazzi

Conferme, conferme, e ancora conferme. Il Verona viaggia con un gioco preciso e ficcante, assimilato dagli undici più tre che scendono in campo. Se, come nei primi tempi con Udinese e Cagliari, l’acceleratore rimane a metà, non funziona. Se viene pigiato a dovere, son dolori per tutti. Rimane il problema della finalizzazione, questa sconosciuta, al momento affidato ai centrocampisti. Con 4 gol in 6 gare fare 6 punti è comunque davvero non male, ma qualcuno, perdinci, si dovrà pur sbloccare là davanti. Altrimenti saremo destinati a vedere di nuovo altri gran bei film dal finale amarognolo, sperando non peggio.

“Ma ‘ndo’ vai se Kumbulla non ce l’hai”. L’unica perplessità vera sulle scelte di Juric di ieri è la panca di Kumbulla. Lo svarione sul gol e quello su Simeone libero come il vento di segnare il gol più facile della gara (per fortuna avidamente divorato) hanno fatto emergere dell’insicurezza che nella retroguardia gialloblù si era vista sinora davvero poco. Il 2000 di Peschiera non sarà, e non glielo si può chiedere, infallibile, ma la sua presenza si è vista e sentita. Semel in anno licet panchinare.

Aspettando che la testa di Di Carmine guarisca (ma già con la Samp ci dovrebbe essere), ammiriamo la beata gioventù di Eddie Anthony Salcedo Mora, nato a Sestri Ponente, che domani 1 ottobre compirà 18 anni. Impatto vero sulla gara, un gol sfiorato, la carica di Juric nelle vene, un fisico già maturo e molta voglia di stupire. Augurissimi per domani e per le altre occasioni in gialloblù, che immaginiamo non mancheranno.

Dopo Manganiello, tre arbitraggi all’altezza. Va detto, come andava rimarcato che la direzione di gara col Milan è stata a dir poco insufficiente, a dire il giusto dannosa per i gialloblù.

6 punti in 6 gare sono una media salvezza al limite. Ma giocando così si può avere fiducia, quindi concludiamo con un po’ di spirito. Per cortesia, colleghi di tv e radio: Amrabat si dice come si scrive. “Ambrabat” non è corretto, anche perché il ciccicoccò lo sta facendo lui contando la mole di avversari che riesce soverchiare a centrocampo e non solo. Inoltre Rrahmani non si dice “Ramani”, ma si pronuncia “RaKmani”. Ecco via, giusto per citarne un altro che risulta al momento tra i migliori difensori della A.

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