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Calcio e sponsorizzazioni: un business da centinaia di milioni di euro

Redazione Hellas1903
Anche i club medio-piccoli riescono a sfruttare al meglio le partnership

Il calcio moderno è molto più di un semplice sport: è un enorme ecosistema economico, alimentato dai diritti televisivi, dal merchandising e, soprattutto, dalle sponsorizzazioni. Le sponsorizzazioni sono una delle principali fonti di guadagno per i club, dai più grandi ai più piccoli. Anche le squadre come l’Hellas Verona, anche se sono meno conosciute rispetto ai colossi europei, sono riuscite a sfruttare al meglio questo strumento, hanno stretto accordi con le aziende di diversi settori. Tra i partner più proficui al momento ci sono senza dubbio i casinò online, infatti sono sempre di più i club che stringono accordi con le piattaforme come https://20-bet.it.com/.

Casinò online e calcio: Una collaborazione in crescita

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Negli ultimi anni, l’interesse dei casinò online nel mondo del calcio è cresciuto tantissimo. Queste aziende vedono nel calcio un canale ideale per aumentare la propria visibilità e, di conseguenza, hanno iniziato a siglare delle sponsorizzazioni con i club di tutte le categorie, appaiono sulle maglie, sui cartelloni pubblicitari e sugli altri materiali promozionali. Tuttavia, in alcuni paesi, come l’Italia, esistono delle normative che limitano queste collaborazioni, per esempio è vietata la pubblicità diretta dei giochi d’azzardo nel calcio professionistico. Nonostante queste restrizioni, molte aziende riescono comunque a mantenere una presenza nel mondo del calcio, tramite le sponsorizzazioni internazionali o gli accordi con i club stranieri, dove le leggi sono più permissive.

Tipologie di sponsorizzazioni nel calcio

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Le sponsorizzazioni nel calcio possono essere divise in diverse categorie, ognuna con le sue caratteristiche specifiche e obiettivi ben precisi:

  • Sponsor di maglia: è probabilmente l’accordo più visibile e consiste nell’inserire il logo dell’azienda sulla parte frontale della maglia da gioco.
  • Sponsor tecnico: si tratta dei fornitori ufficiali che forniscono abbigliamento sportivo e materiali tecnici utilizzati dalla squadra durante le partite.
  • Back sponsor: in questo caso, il logo viene posizionato sulla parte posteriore della maglia, generalmente sotto il numero del giocatore.
  • Sleeve sponsor: è il marchio che viene posto sulla manica della maglia, una posizione che sta guadagnando sempre più visibilità.
  • Naming rights: questi diritti permettono a un’azienda di associare il proprio nome a uno stadio, come accade per il Mapei Stadium, che porta il nome della sua azienda sponsor.
  • Sponsor di settore: queste sono le aziende i cui prodotti o servizi sono strettamente legati al mondo dello sport, come ad esempio le marche di attrezzature sportive.
  • Sponsor extrasettore: si tratta di aziende che operano in settori non direttamente connessi con lo sport, ma che vedono nel calcio un’opportunità unica di visibilità per il proprio marchio.
  • L’impatto economico delle sponsorizzazioni

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    Le sponsorizzazioni rappresentano una fonte di entrate estremamente importante per i club di calcio, e le cifre coinvolte sono davvero impressionanti. Per esempio, i grandi club europei incassano enormi somme da queste partnership:

  • Manchester United: ha avuto un accordo con Chevrolet fino al 2021 che valeva circa 70 milioni di euro all’anno.
  • Real Madrid: la sua collaborazione con Emirates (valida fino al 2026) gli frutta circa 70 milioni di euro ogni stagione.
  • Barcellona: l’accordo stipulato con Rakuten portava alla squadra circa 55 milioni di euro annui, conclusosi nel 2022.
  • In Italia, anche se le cifre non sono così elevate, le sponsorizzazioni rimangono una parte fondamentale delle entrate. Ad esempio, l’Inter ha firmato un contratto con DigitalBits per circa 20 milioni di euro all’anno. Anche squadre più piccole, come l’Hellas Verona, riescono a ottenere accordi importanti. Nel 2020, infatti, il club ha siglato una partnership con Sinergy, un’azienda del settore energetico, per un valore stimato di 1,5 milioni di euro a stagione.

    L’evoluzione delle sponsorizzazioni nel calcio italiano

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    Le sponsorizzazioni nel calcio italiano hanno attraversato un’evoluzione significativa nel corso degli anni. Fino alla fine degli anni ’70, infatti, la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) vietava la presenza di loghi aziendali sulle maglie da gioco. Il primo club a infrangere questa regola fu il Perugia, che nel 1979 inserì il logo di un pastificio locale sulle proprie divise, usando un escamotage legale. Da quel momento, le regole sono state allentate e le sponsorizzazioni hanno iniziato a prendere piede in Italia, prima sulle maglie e poi anche su altre parti della divisa, come pantaloncini e calzettoni. Negli anni 2000, sono apparse nuove tipologie di sponsorizzazione, come il sleeve sponsor sulle maniche e il back sponsor sul retro delle maglie. Inoltre, la cessione dei naming rights degli stadi è diventata una pratica comune, come nel caso del Mapei Stadium di Reggio Emilia.

    Il caso dell’Hellas Verona

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    L’Hellas Verona è un esempio interessante di come una squadra di dimensioni medio-piccole possa sfruttare le sponsorizzazioni per incrementare le proprie entrate. Oltre alla partnership con Sinergy e poi con Santero, il club ha siglato numerosi altri accordi nel corso degli anni. Ad esempio, nel 2020 è stato annunciato un accordo con Kiratech, un’azienda del settore IT, che è diventata il main sponsor della squadra Primavera. Queste collaborazioni non solo forniscono risorse economiche al club, ma rafforzano anche il legame con il territorio e aiutano a promuovere l’immagine della squadra sia a livello nazionale che internazionale. In questo modo, anche un club come l’Hellas Verona, che non è tra i più prestigiosi d’Italia, riesce a sfruttare al massimo il potenziale delle sponsorizzazioni per crescere sia in termini finanziari che di visibilità.