Tra gli elementi determinanti (e per molti versi il più decisivo) per l'assegnazione del 3-0 d'ufficio a favore del Verona per la gara di Cosenza, spicca il referto dell'arbitro, il signor Fabio Piscopo.
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Caso Cosenza, il referto di Piscopo
L'arbitro: "Terreno sconnesso, non c'erano le condizioni per giocare"
A riportare gli estratti più significativi del suo referto è il giudice sportivo.
Questo lo stralcio: "È indubbia l’impraticabilità del terreno di giuoco, per come risulta dal rapporto e dal supplemento di rapporto dell’Arbitro - atti che fanno prova fino a querela di falso - dai quali emerge che la gara in oggetto non è stata disputata in quanto “non sussistevano le condizioni per garantire l'incolumità fisica dei partecipanti all'incontro, a causa delle condizioni del terreno di gioco in alcune zone dello stesso”; in particolare, nel supplemento di rapporto l’Arbitro rilevava l’insussistenza delle condizioni per garantire l’incolumità fisica nelle seguenti zone del terreno di giuoco: “la fascia laterale opposta alle panchine (dalla linea perimetrale all'area di rigore di larghezza), diverse porzioni della parte centrale del terreno di gioco, la fascia lato panchine all'altezza dell'area di rigore fino alla zona d'angolo, proprio all'ingresso del terreno di gioco. Il terreno infatti si presentava sconnesso, con diversi avvallamenti, e nelle zone sopra citate vi era una totale mancanza di compattezza del fondo, che comportava un affondo del piede verso il basso per alcuni centimetri".
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