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Caso Parma chiuso: il Verona ha pagato. E sulla vendita…

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L'Hellas ha versato quanto pattuito. Un peso in meno per il club, per cui ci sono delle offerte
Redazione Hellas1903

Il Verona e Maurizio Setti si tolgono di dosso un altro peso. È stato effettuato, infatti, il pagamento degli 8 milioni 250 mila euro che l’Hellas, tramite un accordo transattivo completato nei mesi scorsi con l’amministrazione straordinaria del Parma Ac, chiudendo così un lungo contenzioso. Il via libera all’intesa è stato dato venerdì dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Poi, il Verona ha saldato quanto pattuito, dopo che già una rata era stata versata in precedenza come garanzia. Per un decennio una spada di Damocle era stata sospesa sulla società gialloblù, ora la vicenda è, finalmente, a tutti gli effetti chiusa.

Tutto era partito da fatti avvenuti tra il 1998 e il 2003, con l’Hellas che, allora, era di proprietà di Giambattista Pastorello e il Parma che era guidato da Calisto Tanzi e dalla Parmalat. In quel periodo era state diverse le operazioni di mercato che avevano interessato i rapporti tra i due club. Tra le altre, i trasferimenti al Parma dal Verona di Adailton, Adrian Mutu, Martino Melis, Martin Laursen e Alberto Gilardino. Quando c’è stato il crollo della Parmalat, il Parma Ac ne è stato convolto, con la società dichiarata insolvente. Il commissario straordinario ha presentato una richiesta di risarcimento di 18 milioni di euro, più rivalutazione e interessi, affermando che i trasferimenti tra l’Hellas e il Parma fossero anomali e che fossero uno strumento utilizzato da Tanzi per “finanziare” il Verona di Pastorello, club molto vicino allo stesso Parma, di cui per anni proprio Pastorello era stato dirigente, per dopo lasciare l’incarico e, successivamente, acquisire l’Hellas.

Quelle operazioni, secondo l’accusa, avrebbero procurato un danno al Parma Ac, contribuendo alla sua insolvenza. Di qui il procedimento, che nei primi due gradi di giudizio era stato contrario al Verona. Restava la Corte di Cassazione. Se gli “ermellini” avessero confermato la pronuncia, l’Hellas avrebbe dovuto pagare una cifra vicina ai 25 milioni, con una gravissima ricaduta sui conti e la stessa azienda che si sarebbe ritrovata ad alto rischio. Le parti, attraverso i tecnici e i legali, hanno chiuso la transazione, con il Verona che ha sborsato una cifra elevata ma inferiore di due terzi rispetto a quanto gli sarebbe costato un verdetto negativo passato in giudicato.

Per l’Hellas, sabato c’era stata la revoca del sequestro delle quote azionarie di Star Ball disposto a dicembre, dopo che, con l’accordo concluso tra le società di Setti e quelle di Gabriele Volpi, imprenditore con cui da tempo era aperta una lite giudiziaria con al centro la richiesta di pagamento di un credito. Macigni che rotolano via per il Verona e il suo proprietario. E l’ipotesi di una cessione dell’Hellas da parte di Setti, stando così le cose, si fa meno complicata. Degli interessamenti ci sono, è presto per valutarli appieno, ma adesso la strada è molto più sgombra. Per il Verona, ora, c’è da conquistare sul campo il grande obiettivo della permanenza in Serie A: la salvezza.

M.F.

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