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Verona-Piacenza 1-0 e Verona-Bari 2-2 del 2006. Verona-Bari 4-2 del 2007. Queste le partite dell'Hellas che la Procura Federale ha messo sotto la lente, seguendo le dichiarazioni rilasciate da Carlo Gervasoni.Tutto è finito nel dimenticatoio, visto che, all'epoca, vigeva il vecchio codice di giustizia sportiva: la prescrizione, fissata in due anni per le società e in quattro per i tesserati, ha evitato il deferimento del Verona.Nel dettaglio, Gervasoni ha affermato che, per battere il Piacenza, sarebbe stata effettuata una colletta di 70mila euro nello spogliatoio dell'Hellas, con Mancinelli a fare da contatto con gli emiliani, e tra gli altri, Biasi, Italiano e Comazzi a contribuire alla raccolta della somma pattuita. Il pari con il Bari fu, sempre secondo Gervasoni, concordato nel tunnel, durante la fase di ricognizione, tra lui, Comazzi, Bellavista, Santoruvo e altri giocatori del Verona e dei pugliesi.Nel 4-2 del giugno 2007, invece, Santoruvo, Bellavista ed Esposito dopo la partita avrebbero comunicato a Gervasoni che la gara era stata aggiustata con la consegna di danaro da parte di Sibilano, a quel tempo all'Hellas ed ex di turno, tramite il ds del Verona Peppe Cannella. Gervasoni, il giorno dopo, avrebbe incontrato nel parcheggio di un supermercato di fronte alla sede del Verona, che al tempo era in Corte Pancaldo, lo stesso Cannella, per incassare ulteriori 25mila euro, che lui stesso avrebbe poi consegnato a Santoruvo, Esposito, Cazzola e Micolucci a Milano Marittima, trattenendo per sé alcune migliaia di euro a titolo di intermediazione.M.F.
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