il visto da noi

CINQUE COSE CHE HO VISTO IN VERONA-CHIEVO

Tutta la dolcezza di una partita da ricordare

Benny Calasanzio Borsellino

1) Si dice che il derby non si gioca ma si vince. Il Verona lo ha vinto giocando, riuscendo a concedere ad un Chievo assolutamente deludente 10 minuti su 95 di gioco. Il Verona questo derby lo ha vinto su ogni piano: tattico, fisico e su quello dell'impegno. Difesa solida e alta, centrocampo di muscoli e classe, un attacco pesantissimo che fa paura anche quando Toni e Pazzini, per rispettare le profezie del passato, si pestano i piedi a vicenda. Una catena di destra meravigliosa con un "fantastico imbranato" imprendibile il cui nome sembra un codice fiscale e con un Pisano che da scarto del Palermo è diventato di eccellente costanza anche per il Fantacalcio.

 

2) È stato bello vincere ed è stato bello battere un Chievo finalmente libero da complessi di inferiorità e da sogni di superiorità. La squadra della Diga ha dignità e identità, e stasera aveva anche i suoi colori originari. Con una dirigenza all'altezza e con un allenatore, Maran, davvero in gamba, questo è stato il più derby di tutti dopo quello di andata del primo anno in A. Verona e Chievo devono rimanere in Serie A perché, anche se ce ne diciamo di ogni, siamo una delle poche storie belle di una Serie A povera di valori ed emozioni.

 

3) Il momento del Verona, il derby del Verona, la classifica del Verona, i rimpianti del Verona e le speranze del Verona hanno il viso e gli occhi bagnati di Vangelis Moras. L'arbitro Giuda (ops) lo butta fuori per un fallo che Inglese commette su di lui, gli rovina un giorno speciale ma ci regala una delle immagini più belle degli ultimi anni. Se è vero (ed è vero) che i giocatori passano e che l'Hellas non è Moras, è vero altresì che Moras è l'immagine migliore di questo Hellas: umano, debole, forte, vero.

 

4) Diciamolo chiaro: Marrone a Verona sarebbe venuto solo con il prestito secco. Così come Gilberto e Rebic. Gran colpo averlo preso e adesso sarà durissima per Viviani, se mai tornerà al 100%, scalzare un calciatore che nel centrocampo a 4 gli è certamente superiore. Ironia della sorte, a Carpi Marrone lo aveva portato Sogliano, insieme a Gabriel Silva, Matos, Borriello e altrei. Ironia della sorte, la punta di diamante di questo Verona oggi è un altro soglianiano, Ionita (oggi gol di caratura europea), che l'ex ds aveva pagato due euro e cinquanta all'Aarau. Viviamo ancora di rendita su quanto fatto da Sean anni fa... Chissà dove saremmo, chissà cosa saremmo. E intanto ci sono dirigenti che, ancora sotto contratto, vanno a pranzo con presidenti di altre squadre, alla vigilia del derby, con il Verona ultimo in classifica, fottendosene di me, di voi, dell'onore dell'Hellas.

 

5) La Sampdoria ha perso contro l'Inter e il Verona insegue a 7 punti. È vero, il Verona non ha nessuno su cui correre se non se stesso. "Prima fare punti, poi vedere classifica" dicono in Egitto. E noi come gli egiziani dovremo fare.

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