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Cioffi: “Con l’Atalanta per confermare i buoni segnali di Bologna”

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L'allenatore dei gialloblù: "Dal mercato mi aspetto ancora due innesti, la strada imboccata è quella giusta"

Redazione Hellas1903

Gabriele Cioffi presenta in conferenza stampa la partita del Verona con l'Atalanta di domani alle 18.30 al Bentegodi. Queste le dichiarazioni dell'allenatore dei gialloblù.

"L'Atalanta è una società che spende 17 milioni senza batter ciglio per fare un acquisto. È una squadra che ha avuto episodi arbitrali favorevoli in queste prime due giornate, ma parliamo di una squadra di alto livello. I segnali che abbiamo dato a Bologna vanno riconfermati, su quelli dovremo ripartire a lavorare, sapendo che non affrontiamo una squadra di palleggio come il Napoli, ma una diretta e fisica".

Il nostro mercato? "Devono arrivare un paio di profili. Cabal viene dal campionato colombiano, ha finito la stagione il 17 luglio, oggi non è in condizione, un giovane nel quale credo molto. Hien è un profilo europeo, un giocatore forte che abbiamo strappato a una folta concorrenza. Credo che la società mi farà ancora più contento a breve. Kallon rientra nella categoria giovani, porta caratteristiche che non avevamo.

Per domani Ceccherini e Dawidowicz sono recuperati, pur non avendo una settimana piena di allenamenti nelle gambe, proveremo domani Faraoni, che vuole esserci, ma dovremo valutarlo. Non dovesse farcela la prima opzione è Terracciano. Quando è entrato a Bologna non ha battuto ciglio. Ci sono giovani che vanno aspettati e altri che sono pronti, come Coppola, anche se da loro può capitare qualche sbavatura.

Il Dna che ha il Verona è troppo forte, la strada l'abbiamo trovata e ora possiamo iniziare a pedalare forte. Quando hai la fortuna di allenare una squadra così non sarebbe quasi necessario parlare. La difficoltà vera che c'è stata è che c'erano diversi punti di disturbo legati al mercato. Anch'io penso di essere scresciuto, e crescerò ancora perché ci saranno altre difficoltà.  L'aggressione bassa non era digerita, dovevo essere io ad accettarlo. Quindi andiamo a prendere gli avversari più alti. Tra i compiti di un allenatore c'è quello di leggere la squadra, il che non vuol dire annullarsi. La squadra deve rappresentarmi come uomo e allenatore in campo.

Siamo una squadra umile, e vogliamo rimanere tali. Un cambiamento di mentalità c'è stato, e io ho apprezzato anche il vostro equilibrio nei giudizi e nel saper aspettare. Credo sia un segnale d'amore. Ci mancano ancora 39 punti alla salvezza, nessuno se n'è dimenticato.

Retsos  ha sorpreso tutti per professionalità, è stato il migliore a Bologna, e il desiderio di trattenerlo è stato forte. Il ragazzo ha però scelto di cambiare aria, e io l'ho dovuto assecondare perché non possiamo trattenere giocatori non felici. Ma domani andrà in panchina".