A Nico Penzo piace parlare
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“Con Martinelli e Mandorlini è Verona da A”. Parola di Nico Penzo
A Nico Penzo piace parlare chiaro. Lo conosciamo non solo come uno dei migliori attaccanti nella storia del Verona. E’ un opinionista di rara obiettività, che non esita a lodare la squadra ma anche a essere un critico pungente quando occorre....
chiaro. Lo conosciamo non solo come uno dei migliori attaccanti nella storia
del Verona. E’ un opinionista di rara obiettività, che non esita a lodare la
squadra ma anche a essere un critico pungente quando occorre. “La critica può
aiutare a migliorare, se è fatta in buona fede, se è costruttiva” spiega. Finalmente
è felice anche lui di non poter altro che parlare bene di questo Verona. “Il
momento attuale – dice - ha le sue radici nella scorsa stagione con l’arrivo di
Andrea Mandorlini. Un ottimo allenatore, anche per la serie A. Chi lo ha
preceduto, pur disponendo di una buona rosa, non aveva le capacità di essere leader
e collante per il gruppo, un insieme di giocatori che hanno strada facendo
aumentato la propria autostima e che ora possono arrivare a un altro grande
traguardo”.
Non solo Mandorlini, tuttavia,
secondo Penzo, è stato fondamentale per i successi del Verona. “Il periodo di
malattia del presidente – prosegue – è stato, lo scorso anno, deleterio in seno
alla società. Quando è tornato, ha potuto ricominciare a decidere da solo,
dando una linea direttiva che era venuta a mancare, si era creato caos e,
probabilmente, alcune persone non all’altezza dovevano prendere decisioni fuori
dalla loro portata. Ora Martinelli torna in ospedale, spero davvero che possa
superare presto quest’ulteriore prova, gli faccio i miei più sinceri auguri”.
D’accordo, l’Hellas ha un grande
condottiero, ma pure dei giocatori che stanno dimostrando qualità e carattere
non da ridere. “Mi soffermo su Jorginho – dichiara - un giovane che già due
anni e mezzo fa appariva di qualità superiore nella Berretti. Mandorlini mi
dice di lui che giocherebbe bene anche in porta tanta è la sua determinazione.
Poi Tachtsidis, uno che quando migliorerà ancora nel tocco di palla e nella
velocità potrà tranquillamente giocare a grandi livelli. E Gomez? Nelle pur rare
apparizioni con Remondina si capiva già il suo fiuto per il gol, ne fece
cinque. I sudamericani bisogna a volte saperli aspettare, se ci sono le doti
prima o poi le fanno emergere”. I pezzi da novanta secondo Nico sono due: Hallfredsson
e Ferrari. “Indispensabili per la promozione dello scorso anno – spiega – l’islandese
per essere stato, ed essere tutt’ora punto di riferimento per la squadra,
Nicola per il suo ruolo, spesso di grande sacrificio, che permette agli altri
di esprimersi al meglio, creando gli spazi necessari al gioco del Verona”.
Guardiamo avanti, ci sono sette
gare in cui giocarsi la promozione diretta. “Sono fiducioso - afferma Penzo – innanzitutto
per l’equilibrio che si nota nella squadra, poi perché non hai niente da
perdere, nessuno ti ha mai chiesto di arrivare a un così grande obiettivo, e,
così, si può andare a Crotone anche per vincere. Loro devono salvarsi, è vero,
ma ci sarà un motivo se sul campo hanno totalizzato 24 punti in meno dei
gialloblù”.
Infine, conclude: “Il Verona deve
puntare alla promozione diretta, evitando gli spareggi. Sono convinto che la Sampdoria
centrerà i playoff, e sarà una brutta gatta da pelare per chiunque dovrà
affrontarla”.Andrea Spiazzi
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