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Accende i sogni gialloblù, Josè Angel Crespo. Lui, svezzato nel vivaio del Siviglia, con gli andalusi, sia pure da comprimario, ha vissuto l'ascesa fino alle affermazioni europee, con due Coppe Uefa vinte e altri trofei vinti nella seconda metà dello scorso decennio: "Un modello da imitare. C'è stata anche fortuna, ma i programmi societari sono stati calibrati e perfetti. E questo può succedere anche con il Verona".Ricorda Crespo: "Il Siviglia soltanto quattro anni prima di conquistare la Uefa era in serie B, proprio come l'Hellas ora. Con basi solide e idee tutto si può fare".Intanto c'è una squadra nuova per il primo spagnolo della storia del Verona: "Conosco già la città, l'ho visitata, da turista, quando ero al Padova. Quanto al club e alla tifoseria, mi sono fatto raccontare tutto da Stefano Pioli, che è stato qui da giocatore negli anni '80 e che è stato mio allenatore a Bologna. Cosa mi ha detto? Che l'Hellas è grande, una piazza come se ne trovano pochissime. Impossibile rifiutare l'offerta che mi è stata fatta".Terzino destro, Crespo, che passa in gialloblù con la formula del prestito con diritto di riscatto della metà. E che di sé dice: "Sono abituato a giocare su entrambe le fasce. Sì, anche a sinistra. Anzi, proprio sulla corsia mancina ho disputato il maggior numero di partite quando ero in Spagna".
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