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DELNERI, YEATS, SUN TZU E QUEL CHE PIACE IN QUESTO VERONA

L'Hellas il giorno dopo la partitissima con l'Inter. Tra sogno e realtà

Matteo Fontana

Vengono in mente i versi splendidi di William Butler Yeats, sublime poeta irlandese: “Quando sarai vecchia e grigia e piena di sonno”. Il riferimento è a un amore e al ricordo del passato, e ben si attaglia a quanto accaduto ieri al Bentegodi. Chi c’era racconterà ai propri nipoti di una partita antologica, stracolma di adrenalina, di quelle che, ne parlavamo con dei colleghi a fine gara, per fortuna le giocano a mezzogiorno e mezzo, perché se le disputassero di sera non chiuderesti occhio, tanto è stato il travolgimento emotivo vissuto.

 

Sulle montagne russe di un risultato in altalena, il Verona più bello non solo e non tanto di questa stagione (poca fatica, già), quanto tra i migliori dal ritorno in Serie A. L’Inter si è presa una grandinata di uppercut e montanti, è rimasta in piedi per inerzia ed è riuscita a recuperare un punto: “Siamo arrabbiati”, ha detto oggi Gigi Delneri, l’uomo che ha ridato dignità all’Hellas e che, nelle parole come nei fatti, ha saputo cogliere il fortissimo senso d’identità che c’è nel popolo gialloblù.

 

Si moltiplicano le domande sulle reali possibilità di raggiungere una miracolistica salvezza. Il domino delle tabelle è partito, assieme alla giravolta delle calcolatrici. La forza di questo Verona deve essere, però, nella distanza dalle proiezioni. Il generale cinese Sun Tzu, a cui viene attribuita la stesura del trattato “L’arte della guerra”, scrisse: “"Chi è prudente e aspetti con pazienza chi non lo è, sarà vittorioso". L’Hellas non può permettersi di allargare l’orizzonte oltre la prossima sfida, e poi quella successiva, e di nuovo, allo stesso modo, fino a maggio.

 

Il Verona, soprattutto, ha ora quell’orgoglio e quel rispetto che erano stati smarriti in mesi colmi di errori, di cattive valutazioni, di gestioni inadeguate, di alibi talmente ripetuti da risultare infine grotteschi. L’Hellas, adesso – e i 20000 che c’erano al Bentegodi a seguire il 3-3 con l’Inter ne sono testimoni –, è intriso di un altro insegnamento di Sun Tzu: “Quando ti muovi sii rapido come il vento, maestoso come la foresta, avido come il fuoco, incrollabile come la montagna”. La rapidità del gol di Pisano, la maestosità dello stacco di Ionita, l’incrollabilità dell’elevazione di Helander. E la saggezza di Delneri per rincorrere un sogno.

 

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