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Di Francesco studia il suo Verona nel segno della continuità

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L'allenatore è a Pescara, in attesa di presentarsi mercoledì alla stampa

Redazione Hellas1903

A fare la differenza, rispetto ad altri candidati alla panchina, per il Verona è stata la disponibilità a lavorare in continuità sul solco lasciato da Juric.

Eusebio Di Francesco è piaciuto all'Hellas molto anche per questo. Un ragionamento ritenuto intelligente e adatto alle aspettative della dirigenza, rispetto a un gruppo abituato a muoversi secondo dettami precisi e consolidati. Gli altri, avevano invece, seppur legittimamente, subito messo in chiaro di voler lavorare in discontinuità e secondo i loro dettami calcistici. Ma all'Hellas si è preferito altro, anche in considerazione del fatto che per il prossimo anno non sono previsti stravolgimenti nella rosa. Rimarranno, infatti, più di 20 calciatori degli attuali. E questo all'allenatore è piaciuto. Inoltre non ha dato troppo peso al vistoso calo di risultati dei gialloblù nel girone di ritorno, considerandolo un calo fisiologico figlio di un obbiettivo già raggiunto (la salvezza).

Di Francesco è in questi giorni a Pescara, a pensare a come potrà essere il suo Verona. Il suo modo di fare calcio, i suoi principi tattici, avranno naturalmente spazio, ma col tempo e in maniera graduale.

Lunedì il tecnico tornerà in riva all'Adige, per incontrarsi con Tony D'Amico con cui è fitto e costante il dialogo telefonico. Ha preferito Verona ad altre possibilità all'estero. L'ha considerata l'opportunità migliore per lavorare, ripartire e rilanciarsi. Ha letto molto su quanto si è scritto del suo arrivo in gialloblù, anche i commenti dei tifosi. Di certo la voglia di riscatto è tanta. Mercoledì prossimo, nell'attesa conferenza stampa di presentazione, potrà finalmente raccontarla. (A.S.)

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