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Disaster Movie

A Udine un Verona catastrofico. Soltanto il mercato può farlo ripartire sul serio

Matteo Fontana

Tra due giorni è Natale. I cinema saranno presi d'assalto, al botteghino saliranno gli incassi, secondo la buona regola del periodo. Alla Dacia Arena non si è visto, però, l'ultimo film della serie di "Guerre stellari", ma un disaster movie, uno di quei film costruiti attorno a devastanti catastrofi, spesso fantascientifiche.

Il Verona di Udine è stato orrendo e nessun effetto speciale avrebbe potuto salvarlo dal tracollo. Il ds gialloblù, Filippo Fusco, dice che l'Hellas di oggi è stato il peggiore dell'anno. Fabio Pecchia sottolinea la mancanza di carattere  e personalità, rispetto ad altre partite, pure perse. Romulo, capitano sul campo, si è scusato con i tifosi.

Restano gli effetti dello sventurato pomeriggio in Friuli: le altre, eccezion fatta per il Crotone, fanno punti con tutti. Il Genoa se la cava all'ultimo giro con il Benevento, la Spal agguanta il Torino in rimonta. Il Sassuolo si tira fuori dai guai, forse definitivamente, sconfiggendo l'Inter (e infilando la terza vittoria di fila).

Le assenze sono un alibi ridotto per questo Hellas. Senz'altro, però, evidenziato un aspetto chiaro, e in questo senso Pecchia ha ragione: se l'organico del Verona non è completo, le difficoltà si moltiplicano. Aggiungiamo: diventano insormontabili. Detto che una rosa, a meno che non sia toccata da sacrali - absit iniuria - benedizioni, non può essere sempre pienamente disponibile, è logico che occorrano alternative.

Gennaio è vicino e, una volta di più, serve rimarcare il concetto: le speranza di permanenza in A dell'Hellas passano dal mercato. Pensare a investimenti massicci è pura utopia, ma credere che il Verona debba uscire rinforzato e non indebolito dalla sessione invernale (la perdita, per ora scontata, di Caceres è già un elemento negativo grave, gravissimo, sebbene previsto) è una necessita perentoria.

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