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gazzanet
"Delle tredici vittorie ottenute in campionato solo quattro sono arrivate lontano dal Bentegodi.
"L’ultimo successo in trasferta fu il 5 novembre scorso a La Spezia. Fuori casa, nelle ultime quattro gare, è arrivata poi la miseria di un punto.
"Il Verona ha dunque il dovere di tornare a fare la voce grossa distante dal suo fortino, altrimenti sarà molto difficile mantenere il primato, o quantomeno il secondo posto.
"Nessuno dice che sia semplice. Ma la trasformazione (in negativo) a cui abbiamo assistito troppe volte con la squadra in maglia gialla preoccupa non poco. E’ ora di smetterla con questo atteggiamento spaurito, a tratti indolente che alla fine non porta a nulla se non a complicare le cose e a fare brutte figure. Ultimo film della serie, Latina.
"Ci sono giocatori che lontano da casa non rendono come ci si aspetta. Romulo avrebbe dovuto fare la differenza, molte volte non è stato così. Che dire di Gomez poi, chiamato spesso a dare una svolta dalla panchina, ma ininfluente alla prova dei fatti. Sabato ad Avellino toccherà a lui. Se verrà schierato sarà anzitutto un’ennesima possibilità data dall’allenatore. La prova sarà superata? Batteremo le mani alla resurrezione sportiva. Diversamente Cappelluzzo, ma anche Stefanec e Tupta, a quel punto, possono aver diritto a una maglia. Che dire poi degli esterni? Luppi è in un buon momento, mentre da Siligardi si attende ancora molto di più. Aspetta e spera che poi si avvera. Il solco tra Pazzini (17 gol) e il secondo più prolifico (Bessa con 5 reti) è gigantesco.
"Serve una sveglia collettiva. Il gioco si è fatto duro, anzi durissimo. Anche senza il Pazzo, al Partenio il Verona non può deludere.
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