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E’ UN VERONA A TONI FORTI: SAMP BATTUTA E QUARTO POSTO!

2-0 AI BLUCERCHIATI, QUINTA VITTORIA IN CINQUE GARE AL BENTEGODI. A SEGNO GOMEZ E “LUCA IL GRANDE” NELLA RIPRESA.

Redazione Hellas1903

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Cinque su cinque, al Bentegodi non si passa. Il Verona batte anche la Sampdoria e conferma che tra le mura amiche non c’è storia.

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Pesantissimi i tre punti messi in cascina, a fronte di una delle gare nelle quali l’Hellas ha brillato meno, ma nella quale la superiorità dei gialloblù non è mai stata in discussione. Con, ancora una volta, un primo tempo sottotono e una ripresa devastante. E con (altra non notizia) uno stratosferico Toni per l’ennesima volta a condurre i suoi per mano verso la vittoria e il quinto posto in classifica.

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Novità in formazione con Laner a centrocampo e Gomez in avanti. Riposano Iturbe e Romulo. Torna Hallfredsson, Albertazzi è il terzino sinistro.

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Parte bene l’Hellas, arrembante ed aggressivo. La Samp va subito in apnea col solo Eder che cerca di tenere alta la sua squadra. Martinho mette una palla d’oro da sinistra, Gomez non ci arriva al 4’. Poi è Hallfredsson a sparare da fuori costringendo Da Costa a contorcersi per mettere in corner. A monte della conclusione Gomez sbaglia il contropiede non servendo Toni, che nei primi 45’ non ha un pallone trasformabile in rete.

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Via via, però, l’Hellas perde lucidità e, soprattutto, velocità nella manovra. Il terreno, oltretutto, è scivoloso. Così a fare bella figura sono le difese, mancando gli spunti in avanti ad entrambe (molte imprecisioni). Albertazzi non sbaglia un pallone e Gonzalez pure.

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Gomez non calcia subito su schema da punizione servito di tacco da Hallfredsson. La Samp si vede solo con un diagonale di Gabbiadini all’inizio (palla sul fondo). Lo stesso scalda poi i guantoni a Rafael con una conclusione centrale, ma la produzione offensiva degli ospiti finisce lì.

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La sicura “sgridata” di Mandorlini negli spogliatoi (ampi i cenni di dissenso del mister dopo alcune giocate dei suoi) sortisce  l’effetto sperato, e il Verona, come ha oramai spesso abituato, mette in scena un secondo tempo ben diverso. Tanto che dopo cinque minuti passa.

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E’ il solito straordinario Luca Toni a innescare la miccia, difendendo la palla e liberando Gomez davanti a Da Costa. L’argentino trafigge il portiere e la gara si sblocca. La Samp incassa, tenta di reagire, non ci riesce.

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Toni serve ancora Gomez, Da Costa a valanga evita il peggio. Vuole chiuderla Mandorlini. E giustamente infila in squadra Romulo e Iturbe (fuori Laner e Martinho) per raggiungere l’obbiettivo.

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Prima della sostituzione Martinho mette i brividi percuotendo la corsia di sinistra e calciando forte, salva Da Costa (il migliore dei suoi, con Eder), poi Toni non ci arriva. Ma è questione di minuti, perché Luca il Grande al 32’ prima cicca al volo, poi recupera la palla e in diagonale fa secco il povero Da Costa, che deve infine arrendersi a cotanta bordata.

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Game over. La Samp va vicina alla rete della bandiera nei minuti finali, ma il risultato è acquisito.

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Sogna in grande il popolo gialloblù, ora. E ha tutti i motivi per farlo. 19 punti in 10 gare non si conquistano per caso. Bravissimi Mandorlini e i suoi. E che il sogno possa continuare a lungo.

ANDREA SPIAZZI

 

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