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È un Verona rock: che show Juric in tribuna

L'allenatore gialloblù, squalificato, dirige l'Hellas dagli spalti. Ed è una lezione di calcio

Matteo Fontana

Una partita al fianco di Ivan Juric.

L'abbiamo vista così, in tribuna stampa, la gara dell'Hellas con la Roma, debutto in campionato per i gialloblù. Uno show dell'uomo di Spalato, che, fermato per un turno dal giudice sportivo, ha seguito dagli spalti l'incontro del Bentegodi.

Un modo, considerandolo da addetti ai lavori, per capire tanto della mentalità del tecnico del Verona. Ossia: è chiaro che in un anno di grande bellezza abbiamo compreso molto dello Juric-pensiero, ma vederlo "all'opera" dal vivo è una rarità che è stato un privilegio cogliere.

Così è stato, come sempre, un Hellas metallaro, con la stessa passione del suo allenatore, che per i 90' più recupero del duello di Piazzale Olimpia ha spronato i giocatori, alzando la voce a volume da amplificatore (noi e altri colleghi abbiamo avuto le orecchie fischianti per un pezzo...), dando direttive, indicazioni, muovendo la squadra con la fermezza e la decisione di un leader autentico.

Uno spettacolo per chi ama il calcio, una lezione appresa e che ha tramesso la certezza, ancora una volta, di quanto il Verona di Juric sia rock.

D'altronde i gusti musicali dell'allenatore sono noti: Carcass, Megadeth, Obituary, Slayer e poi tutto il giro "duro". Attenzione, però, perché Juric è anche un lettore accanito che ama i romanzieri russi, a cominciare da Lev Tolstoj.

Un Hellas da "Guerra e pace", il suo. Un Verona, ancora, da combattimento. Come piace a chi lo ama.

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