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Gilardino: “Verona per me fu una tappa fondamentale”

L'attaccante del Genoa ricorda il biennio al Verona in cui iniziò a maturare il suo talento

Redazione Hellas1903

Verona lo ebbe agli inizi di carriera, arrivato come giovane promessa del calcio italiano, dopo l'esordio in A a 17 anni col Piacenza. Promessa mantenuta solo in parte in riva all'Adige, quando, ancora calcisticamente immaturo, mise a segno solo 5 gol in 39 presenze nel biennio 2000-2002. Nulla in confronto alle gragnuole di reti che solo un paio di stagioni più tardi iniziò a realizzare a suon di sviolinate con Parma, Milan e Fiorentina. Di lui a Verona si ricorda anche la notte in cui finì con l'auto nel fiume Sile, riuscendo ad uscire dal mezzo prima che si inabissasse. Riportando, però, la frattura dello sterno che gli impose un prolungato stop.Dice il Gila sul sito del Genoa: "Ero molto giovane, quando arrivai a Verona, ma già sentivo le

responsabilità dopo aver conosciuto la serie A a Piacenza". "Segnai complessivamente 5 reti in

una stagione e mezza - ricorda - dal 2000 al 2002, prima alle dipendenze di

Perotti, un tecnico ben conosciuto a Genova. Poi di mister Malesani, guarda i

casi del destino. Fu una tappa fondamentale, in una città dove si vive

bene e c’è grande passione per il calcio".

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