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HELLAS, NON SENTIRTI SOLO CONTRO TUTTI

Ragionamento su uno slogan che ha fatto la storia del Verona

Redazione Hellas1903

“Soli contro tutti”, ha ripetuto Andrea Mandorlini dal

palco della presentazione ufficiale dell’Hellas, venerdì sera. Lo slogan

comparve su un volantino diffuso dalla curva Sud nell’anno dello scudetto. Era

il 27 gennaio, il Verona giocava con l’Ascoli e attorno all’Hellas spiravano le

pressioni della grande stampa nazionale, che dava il sogno gialloblù in fase di

esaurimento. L’Inter di Altobelli, Rummenigge, Zenga, Bergomi e proprio di

Mandorlini aveva raggiunto i ragazzi di Osvaldo Bagnoli in testa alla

classifica e l’Italia dei big reclamava il sorpasso. “Soli contro tutti”, recitava quel comunicato del settore

più rovente della tifoseria dell’Hellas. Un motto che appartiene alla storia

del Verona, ma di cui non c’è ragione di abusare. Non può diventare un mantra,

un’ossessione. Non ha senso alimentare la sindrome da accerchiamento, far

credere che essere dell’Hellas sia un’equazione il cui risultato porta a chissà

quali complotti o congiure di palazzo è errato.Maurizio Setti vuole costruire un Verona che sia forte sul

campo e fuori dal campo. Ha arruolato una dirigenza quotata e ben introdotta

nei salotti buoni e nelle stanze federali e di lega, laddove tante decisioni

vengono prese. “Soli contro tutti” è un modo di essere per i tifosi, un

patrimonio che appartiene a loro, ed in via esclusiva. Non è invece un’espressione

che possa sempre spiegare una sconfitta o fare da retro pensiero per motivare

una multa o un arbitraggio negativo.L’Hellas, per ritornare nell’élite del calcio italiano, ha

bisogno di altre logiche. E di accettare determinate regole. Da mesi sostengo

che alimentare la sindrome da accerchiamento, la convinzione che non si voglia

il Verona in A per un qualche piano superiore sia il modo peggiore per cercare

di arrivarci sul serio, in A.

A proposito: quel giorno di gennaio del 1985 l’Hellas

vinse per 2-0 con l’Ascoli, l’Inter pareggiò per 0-0 ad Avellino. Il Verona

tornò prima da solo. E tutti sapete come andò a finire dopo…Matteo Fontana

 

 

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