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I segreti della super difesa del Verona di Juric

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L'approfondimento tattico di Michele Tossani

Michele Tossani

Una delle chiavi della sinora straordinaria stagione dell’Hellas Verona è la fase difensiva interpretata dagli uomini di Juric. Alcuni numeri prodotti da Flavio Fusi per @StatsBomb evidenziano come la difesa dei gialloblù, oltre ad essere la quarta migliore del campionato per reti subite (24) risulta essere la migliore (insieme alla Juventus) per quanto riguarda il valore dei tiri concessi in termini di xG (0.07).

A favorire questi risultati è uno stile particolarmente aggressivo, fondato sul concetto di pressare in avanti. Infatti, anche se il Verona è in grado (quando necessario) di abbassarsi e difendere posizionalmente nella propria trequarti, generalmente la squadra di Juric attua una pressione offensiva registrando il sesto PPDA del campionato con un dato di 8.63 passaggi concessi prima di un’azione difensiva.

L’intera fase di non possesso dei gialloblù si poggia sul concetto di duello individuale. Juric ha infatti predisposto un sistema di marcature uno contro uno a tutto campo simile a quello implementato dal suo mentore Gian Piero Gasperini prima al Genoa e poi all’Atalanta.

Per sostenere questo tipo di approccio difensivo il Verona deve giocare ad alti ritmi. E infatti l’attuale sesta forza del torneo risulta quinta per media di km percorsi a partita con 109.487. Dato che, se incrociato con quello del tempo di possesso medio a partita (22'30’’, diciassettesimo della serie A) rende l’idea di una compagine costruita per giocare un calcio iper-verticale e aggressivo.

In questo contesto tattico non sorprende quindi che giocatori come Rrahmani (63.9), Kumbulla (68.8) e Gunter (63.3) ma anche centrocampisti come Amrabat (61.5) e Miguel Veloso (51.4) abbiano registrato finora più del 50% di successo nei contrasti. Rrahmani è anche il primo giocatore del campionato per numero di recuperi (356).

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