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Il falò delle fesserie

Quante menzogne sul presunto caso Balotelli. Ovviamente scritte da chi non c'era

Matteo Fontana

Premessa: il vostro sofferente scrivano odia qualsiasi forma di razzismo, di discriminazione, di vergognoso distinguo tra chi dovrebbe essere, secondo il parere di certi minus habentes, superiore ad altri per qualsivoglia motivo, per chissà quali ragioni di pelle e religione. Anzi, si sente una profonda nausea, senza timore alcuno di dirlo, per chi fa del disgusto verso il presunto "diverso", un motivo di vanto (orrore).

Detto questo, in queste ore si è visto il peggio, del peggio, del peggio del penoso, e presunto ed errato politically correct, il tutto causato dal pacchiano sfogo di Mario Balotelli contro i tifosi del Verona, "colpevoli" di essere troppo ironici. Al netto del discorso per cui l'attaccante in questione lo si sarebbe ben gradito all'Hellas (certo che sì, lo ribadiamo qui e ora, alla faccia dei chiacchieroni di turno), in estate, tutto il resto diventa grottesco, pessimo, ridicolo.

Ci si sono buttati dentro tutti quanti, piombati come i falchetti, sulla presunta storia di razzismo, del Supermario che calcia il pallone verso la Curva Sud, presunta responsabile di coracci gretti e volgari, ululamenti e via andare. Per carità, la notizia è deflagrata attraverso i soliti noti, ossia chi non ha visto e chi non c'era, artisti delle fake news in servizio permanente effettivo. Paradossale, in più, che si scopra che gli ispettori federali, ovviamente, dopo cotanto silenzio, abbiano sostenuto di aver sentito chissà cosa. Italia sì, Italia no.

La verità è un'altra. E corrisponde alle parole di Ivan Juric, al solito franco e diretto. Razzismo? Basta baggianate. Basta cretinerie. Si era tra amici, qualche ora fa, e sul blog di un noto cronista di un grande quotidiano italico, ovviamente votato allo "Sto con Mario" (non che si sia contrari al concetto, ma ci vorrebbe tempo e luogo...), è comparsa una scemenza secondo cui nel 1989, in un'Italia-Uruguay che fu, dai tifosi del Verona sarebbero stati gettati dei sassi (sic!) contro gli orchestrali che suonavano l'inno nazionale.

Siamo alle solite, al falò delle fesserie, delle idiozie, delle imbecillaggini assortite. Non ci sono dubbi sul fatto che, con tutto il can-can che vedremo in queste ore, il Verona, la sua gente, la passione di un popolo immenso e innamorato, saranno messi sotto accusa. Resistere, resistere, resistere.

 

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