Altra sconfitta, terza debacle consecutiva, e la triste certezza che il cammino verso la salvezza è ancora lungo e difficile.
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IL VERONA E’ ALLO SBANDO: 5-2 A GENOVA, CHE VERGOGNA!
Autorete di Agostini, doppio Niang, doppietta di Toni, poi Bertolacci e Perotti. Difesa orribile, suona l’allarme, la panchina di Mandorlini vacilla
Un'altra vergogna per Verona intera e soprattutto per i ragazzi che seguono ovunque la squadra.
La rovinosa batosta per 5 a 2 contro il Genoa è frutto di una prova di gruppo misera, di una tattica prevedibile (palla a Toni), di una squadra che pare sempre dover subire gli eventi, mai di saperli governare. E, se non ci fosse il grande Luca a tenere alta la bandiera, oggi manco varrebbe la pena di scendere in campo.
Torna all’antico Andrea Mandorlini schierando Gomez nel tridente assieme a Toni e Lazaros. Difesa a quattro con Pisano, Moras, Marques e Agostini, tre in mezzo: Greco, Tachtsidis e Hallfredsson.
Spicca la bocciatura di Rafa Marquez, non fanno nemmeno notizia quelle di Lopez e Saviola, comprimari di lusso dell’Hellas 2014-2015 per scelta del tecnico ravennate.
Falque, Perrotti e Niang compongono il trio d’attacco del Genoa. Gasperini rispetto alla gara con la Lazio toglie al suo 3-4-3 solo Rincon a centrocampo per far debuttare Bergdich.
Il Verona mette grinta in avvio, cercando subito di servire Toni. Il 4-3-3 si trasforma in 4-5-1 quando si difende.
Al 9’ il Genoa passa. Bergdich è devastante a sinistra, brucia Pisano e la mette tesa in mezzo. Agostini incappa in una clamorosa autorete insaccando goffamente nella propria porta. Poco dopo Niang rischia di raddoppiare di tacco, ma lo fa al 12’ quando raccoglie un cross da destra e, anticipando Pisano trafigge Benussi. Uno due devastante, difesa a pezzi, Pisano in bambola. L’Hellas reagisce però, una distrazione del Genoa favorisce Lazaros che serve Gomez: Perin salva in corner.
Toni la riapre al 21’. Da corner di Lazaros Luca svetta da campione e fa l’1 a 2. I rossoblù barcollano e Toni per poco non riesce nel pari un minuto dopo ma la palla di Hallfredsson è troppo veloce. La gara è vibrante, Tachtisidis perde un pallone ingenuamente e si becca il giallo per fermare Falque. Gomez sbaglia a servire Toni al 26’, il Verona è pericoloso. Niang, però, è un fenomeno, e ricevendo un cross dalla trequarti inventa una parabola di testa che si infila nel sette alla destra di Benussi: 3-1. Nell’occasione male ancora la difesa del Verona, con Moras che si fa anticipare dall’astuto francese.
Stavolta i gialloblù faticano a reagire, e il Genoa è più attento. Al 39’ Moras accusa dolore in seguito a una botta al piede, entra Sorensen. Gomez spreca al 41’ ritardando il cross e facendosi deviare poi in angolo. Il Verona è nervoso, Tachtsidis rischia il secondo giallo, Greco il rosso diretto per un intervento rude su Izzo. Niang va vicino alla tripletta, il primo tempo si chiude sul 3-1.
Nessun cambio ad inizio ripresa, l’Hellas prova ad attaccare mentre i tifosi gialloblù li contestano. Sorensen prende un giallo per fermare Niang, autentico tornado rossoblù. Bernussi blocca un tiro di Perotti all’11’, il Genoa non smette di giocare, come da suo preciso dna.
Un lampo di Toni, il gigante che da solo tiene sulle spalle i suoi, riapre nuovamente la gara al 12’. Hallfredsson va via bene a sinistra e la mette col contagiri, Toni è solo e fredda Perin. Gomez è sfortunato al 17’, un suo sinistro portentoso leggermente deviato da Perin colpisce l’incrocio dei pali, Hellas vicinissimo al pareggio. Lazaros ci prova su punizione al 19’, palla fuori. Laxalt per Bergdich è il primo cambio di Gasperini. Perin blocca su Lazaros al 33’: ghiotta e non sfruttata bene l’occasione per il greco.
Un’altra dormita (che disastro!) dei difensori del Verona (Marques e Sorensen in super ritardo) lascia solo Bertolacci a calciare al 20’. Il centrocampista la piazza e fa il 4-2.
La squadra di Mandorlini non cede, e ci riprova. Doveroso, per un gruppo che si sta avvitando su se stesso e sente odore di bruciato provenire dalle zone basse della classifica.
Mandorlini toglie un boccheggiante Hallfredsson e inserisce Ionita, Gasperini mette a riposo Niang per Pavoletti al 29’. Nico Lopez entra al 37’, fuori Gomez. L’uruguaiano subito calcia forte, Perin si accartoccia.
Non c’è fine al peggio, anche Perotti ci mette la firma al 41’. Indisturbato entra in area e a giro beffa Benussi.
Che dire, qui si fa dura. La squadra non dà segni concreti di saper cambiare passo, e domenica arriva la Roma. Alla società, innanzitutto, e a Mandorlini se sarà confermato il compito di tirare la squadra fuori dai guai.
ANDREA SPIAZZI
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