gazzanet

Il Verona nelle sabbie mobili, gli errori sono di tutti. Setti deve fare chiarezza

Il Verona nelle sabbie mobili, gli errori sono di tutti. Setti deve fare chiarezza - immagine 1
Rosa, allenatore e società: è un Hellas costruito male e con molti equivoci
Andrea Spiazzi
Andrea Spiazzi Direttore 

La classifica non mente ed è impietosa, soprattutto dopo un avvio che aveva illuso quasi tutti. Oggi il Verona sarebbe in B e nulla ci sarebbe da obiettare. Dopo 12 giornate la pagellina intermedia dice bocciatura secca.

Sono molti, e di tutti, gli errori che hanno portato a ciò e su cui sarà necessario riflettere per raddrizzare la situazione. Proviamo ad individuare i principali.

LA ROSA. Si è andati a pescare tra scommesse e svincolati. Per ora sul tavolo verde il piatto sta quasi a zero. Tanti "mezzi giocatori", nessuno decisivo o che dia l'impressione di poterlo a breve diventare, tranne Folorunsho, prestito secco come il Sahara, vittima però anche lui del calo generale e costretto a lottare a volte anche per gli altri (detiene il record di duelli in A). Si salva qualche senatore (altri "vecchi" deludono molto). Il nuovo ha portato, dunque, al momento, quasi nulla. Il detto "la qualità si paga" non mente mai. Perdere Tameze e Veloso (questo per raggiunti limiti di usura) e mettere a centrocampo solo muscoli e frangiflutti non sta portando lontano. Si potrebbe continuare per molto, ma non si può non dire nulla sull'attacco "fantasma" messo a disposizione di Baroni: il gol, questo sconosciuto. Anche ieri a Genova numeri impietosi a sfavore dei gialloblù: 16 a 7 il conto dei tiri verso la porta, 6 a 1 quelli nello specchio. Chiudiamo con un dato inconfutabile: la quasi totalità della spesa per il mercato è stata sborsata per i riscatti di Kallon, Duda e Braaf. E abbiamo detto tutto. Basterà che con qualche gol inatteso la situazione si sblocchi? Magari, ma per ora l'uva rimane molto in alto, e la volpe a bocca asciutta.

L'ALLENATORE. Alzi la mano chi non era soddisfatto per l'arrivo di Marco Baroni. A nostro avviso il tecnico ha dovuto faticare per tirar fuori sangue dalle rape. Ha le sue colpe innegabili, ma il bandolo sta nel fatto che si vuole far giocare l'Hellas ancora alla vecchia maniera, figlia di Juric, poi di Tudor, poi di Bocchetti. Come se di per sé fosse una strategia a prescindere vincente e non riuscendo a staccarsi da un passato che è morto e sepolto a fronte del clamoroso calo di qualità e adeguatezza della rosa negli ultimi due anni. Così, ci pare che Baroni si trovi in un grosso equivoco anche tattico: sta a lui, però, uscirne. Giocare per primo non prenderle non porta a nulla, perché o hai chi poi con qualche numero beffa l'avversario oppure fai una magra figura. Giocare con grinta solo in svantaggio è un atteggiamento irritante e qui anche i giocatori hanno le loro colpe.

IL CLUB. Ostinarsi a camminare sul ciglio del burrone, come lo scorso anno, credendo che possa bastare aggiungere ad una rosa già debole qualche scommessa e un pugno di svincolati è stato, evidentemente, un grave errore o di presunzione o di errato calcolo. Speriamo nella seconda ipotesi, già più rimediabile, magari a gennaio. Credere di trovarne comunque tre più malmesse è anch'esso un esercizio di presunzione e di poca prudenza. "Lui è peggio di me" lasciamolo a Pozzetto e Celentano, oltretutto in un film gradevolissimo.

LA PRESUNTA CESSIONE. Che Setti abbia provato e stia provando a vagliare l'ipotesi di una cessione del club ci sta. Dopo 10 anni il proprietario del club potrebbe guardarsi in giro. Di certo si sa che tre anni fa rifiutò un'offerta sostanziosa (70 ml) per la sua volontà di proseguire. Dopo però due stagioni in cui le fortune economiche (e per gran parte sportive) sono arrivate ancora e solamente con gli ultimi assi del mercato di D'Amico, il rubinetto si è stretto e la magia sembra finita.

IL RUOLO DI UN PRESIDENTE. Tuttavia non abbiamo conferme di una cessione imminente. Gli americani (ma di chi sarebbe questo  fondo, termine che al solito significa tutto e niente? E poi mica tutti gli americani sono quelli del piano Marshall) o chi per essi non stanno decidendo se esonerare o meno Baroni, a cui saranno date le partite con Lecce e Udinese per svoltare, in pieno stile Setti/Sogliano.

Sarebbe bene che il presidente facesse chiarezza, quantomeno per sgombrare il campo da ulteriori equivoci. Le voci sul possibile cambio di proprietà non devono diventare un fumogeno che oscura il principale e urgente problema: come portare a casa la salvezza anche quest'anno. Al momento si è molto lontani dall'obiettivo (non tanto per la distanza dalla quota magica ma per il crollo verticale delle ultime giornate). Una presa di posizione forte di Setti sarebbe auspicabile e necessaria, per far luce nel buio attuale e per spiegare in quale modo si vuole uscire dalle sabbie mobili.

 

Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Verona senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Hellas1903 per scoprire tutte le news di giornata sui gialloblu in campionato.