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INCUBO JUVE PARTE SECONDA, VERONA ANCORA ANNIENTATO

4-0, DUE MAGIE DI POGBA E TEVEZ CHIUDONO LA GARA DOPO 6 MINUTI. NELLA RIPRESA GOL DI PEREYRA E ANCORA TEVEZ. GIALLOBLU' ANGOSCIANTI.

Redazione Hellas1903

Niente da fare. Il riscatto dopo il 6-1 di Coppa non arriva, il Verona soccombe ancora allo strapotere juventino coi bianconeri che chiudono la gara dopo sei minuti e poi vanno in passerella. L’uno due di Pogba e Tevez è devastante, ma nel complesso il Verona fa troppo poco, cerca di limitare i danni, si chiude, fatica a ripartire, trema, scompare dal campo ed esce distrutto, nel risultato e nel morale.

A nulla è valso il richiamo in settimana di Setti a Mandorlini e alla squadra. La mentalità di cui ha parlato il presidente non si è vista, nemmeno per poco, nemmeno per senso dell’orgoglio o del dovere.

 

Schieramento di partenza prettamente difensivo di Mandorlini. In campo c’è un solo attaccante di ruolo: Luca Toni. Cinque i difensori: Martic, Marquez, Marques, Rodriguez, Brivio. In mediana ci sono Sala, Tachtisidis e Greco, mentre Lazaros agisce dietro a Toni. Bocciati dunque Saviola e Lopez.

Allegri schiera Tevez in avanti assieme a Morata, dietro a loro Pereyra. Per il resto difesa a quattro con Caceres, Chiellini, Bonucci Evra, e centrocampo a tre con Marchisio, Pirlo e Pogba. Arbitra Irrati.

LA CRONACA

Al 3’ Pogba fionda un bolide dai 25 metri di destro alla destra di Rafael, è già 1 a 0. Peggio non si poteva cominciare. Nemmeno il tempo per riprendersi che Tevez, al 7’ chiude di fatto la gara entrando come una lama nel burro in area gialloblù e sparando a giro sotto il sette.

E’ un incubo, il Verona è a pezzi. Un po’ di orgoglio i gialloblù cercano di trovarlo, Brivio e Lazaros  ci provano ma la distanza tecnica e agonistica tra le due squadre è gigantesca e si torna al tutti dietro, con Martic e Brivio ancorati nella propria metà campo. Il terrore di un’altra disfatta paralizza le gambe e la testa. Rafael sventa una punizione di Pirlo al 12’.

La Juve poi passeggia e concede qualcosa, il Verona si affaccia nella metà campo bianconera. Toni ci prova al 18’, l’occasione è buona da dentro l’area ma il diagonale si spegne sul fondo.  Il bomber corre molto a vuoto, non vedendo palloni giocabili. Pogba quando si accende lascia tutti sul posto. I bianconeri amministrano senza patemi e senza sprecarsi, Allegri redarguisce i suoi e vuole di più. Al 29’ Marchisio approfitta di un liscio di Rodriguez e va sul fondo, la difesa gialloblù rimedia in corner.

Lazaros, nel deserto di idee, è il più ispirato e qualche buona giocata la fa vedere, ma è troppo poco, il Verona non vuole rischiare e rinuncia ad attaccare gli spazi in avanti.

36': Caceres gira fuori di poco un pallone in area. Rafael  salva su Pogba dopo che il francese aveva irriso Sala. L’obbiettivo dell’Hellas è evidente: evitare ulteriori danni coprendosi, e non riparte. Non c’è traccia di una mentalità diversa richiesta da Setti dopo la Caporetto di Tim Cup, il primo tempo si chiude su ritmi sonnecchiosi.

Gli undici sono gli stessi ad inizio ripresa, la musica non cambia, con la Juve che senza strafare tenta di piazzare il terzo gol. Il Verona è leggero come una oligominerale, arroccato all’indietro, quasi impietrito. Morata e Marchisio calciano sul fondo, i bianconeri hanno il totale controllo del match. Tevez grazia Rafael sbagliando di testa davanti alla porta dopo una funambolica azione di Morata “lanciato” da un liscio di Rodriguez.

Tachtsidis se non altro qualche palla la recupera, e, in una gara segnata, non sfigura come in altre occasioni. Minuto 17’, entra Saviola al posto di Sala.

Al Verona il 2-0 sembra andare bene, ma alla Juve no. Chiellini imbecca Pereyra che entra in area e trafigge Rafael al 21’.

Tevez cala il poker al 29’ entrando indisturbato in area e mettendo la palla sotto le gambe di Rafael, il Verona non c’è più ma non c’è mai stato.

Allegri si diverte a cambiare modulo e mette Pepe per Pereyra passando al 4-3-3. Mandorlini sembra solo aspettare un fischio finale che tarda a venire ed effettua il secondo cambio solo al 31’: dentro Hallfredsson per Tachtsidis, sia mai che ci si sbilanci troppo in avanti. Per Valoti ci sono gli ultimi 4 minuti (esce Lazaros) e anche qui se ne potrebbe discutere.

Irrati mette fine all’incubo, finisce 4-0, si scappa da Torino con la coda tra le gambe.

A Setti spettano le decisioni da prendere. Domenica arriva l’Atalanta e il Verona dovrà per forza risorgere dalle ceneri piemontesi.

ANDREA SPIAZZI

 

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