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Istantanee da Lecce, testate da caprone e splendide deviazioni. E il Verona va

Istantanee da Lecce, testate da caprone e splendide deviazioni. E il Verona va - immagine 1
"Apollo Creed" Folorunsho, "Buster Keaton" Setti, "Spartacus" Henry
Andrea Spiazzi
Andrea Spiazzi Direttore 

L'esecrabile gesto da caprone alfa di Roberto D'Aversa, che dovrebbe ritirarsi dal mondo dello sport dopo quel che ha fatto, cercando poi pure di giustificarsi balbettando balle e rendendosi ridicolo ignorando che le immagini nel 2024 arrivano ancora prima, ormai, della realtà, rischia di essere l'istantanea che più avremo impressa nella memoria dopo Lecce-Verona.

Ma come non adorare il flash del tiro di Apollo Creed (pace all'anima di Carl Weathers) Folorunsho con l'impennata in direzione opposta della palla dovuta alla deviazione di Federico Baschirotto nato a Isola della Scala. Quel tallone-gamba così determinante da far mettere in tasca al Verona copiose speranze di salvezza. Un po' come la ciabattata di Swiderski col Sassuolo: son gol da puntoni impressionanti, arrivati in maniera fortunosa ma meritata, conquistati, con le battaglie sporche e cattive vinte in quelle zone dove tutto ribolle e dove la puzza di zolfo dell'inferno retrocessione è tanto forte, dal truppone di coscritti gialloblù guidati da Marco Aurelio Antonino Baroni, imperatore e filosofo di questo Verona.

Il guizzo festante di Maurizio Setti che salta dalla sedia è un'altra fotografia della giornata. Per lui, che non parla da tempi immemori nonostante quello che è accaduto negli ultimi mesi, la salvezza quest'anno è più che mai determinante per le sorti della società. "Accontentiamoci" dunque della sua maschera da Buster Keaton e dei suoi guizzi, che spiegano almeno in qualche modo i suoi stati d'animo.

Spartacus Henry. Per trattenerlo ce ne sono voluti due o tre, mentre D'Avesa se la svignava quatto quatto dopo il fattaccio. Urla, improperi e il tentativo di liberarsi dalle catene, riuscito, del gigante francese che tendeva i muscoli, per poi essere ripreso e guidato dagli impalliditi aiutanti verso l'uscita. Come non capirlo.

Benedette le riprese tv dunque, anche D'Aversa da ieri ne conosce l'esistenza.

PS: come ultima foto vi regaliamo il nudo con tattoo di Tomas SusinaSuslov, funambolico furetto e anima di questo Verona da battaglia.

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