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ITURBE, GIOIELLO DA ESPORRE
Verona già lo ama. Con lui anche altri nuovi smaniano per trovare spazio
Impressionante. L’aggettivo che mi viene più facile da applicare a Juan Manuel Iturbe. Per il suo impatto devastante nella gara col Livorno, per il suo essere idolo ancora prima del debutto al Bentegodi, nel quale ha addirittura superato le elevate attese dei tifosi che, finalmente, hanno potuto vederlo in campo.
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Mi vengono in mente le parole di Conte su Pogba, alcune settimane fa. “Impossibile non farlo giocare”. Senza volerlo proclamare santo subito (ma si vede che è un campione, e l’Argentina, e pure Ferguson, se ne erano già accorti da un pezzo), è evidente che il Verona ha per le mani un gioiello. Talmente pregiato che il Porto pare abbia fissato il suo riscatto a 15 milioni (non 8 come si era detto inizialmente), e una clausola rescissoria da 60.
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La società dell’Hellas si arrabbiò molto e smentì, quando la Gazzetta dello Sport pubblicò che l’argentino percepiva un milione di euro di stipendio, forse anche per preservare certi equilibri di spogliatoio.
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E’ quindi una straordinaria opportunità, per il calcio gialloblù, poterlo avere, ammirare e poterne ricavare grandi benefici per i risultati della squadra. Come col Livorno. Come, si spera, in molte altre occasioni.
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E Iturbe non è il solo. Cirigliano ha già dimostrato nettamente il suo valore. Longo ha talento da esprimere. Marques potrebbe rivelarsi una bella sorpresa.
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Juan Iturbe ha dato la stura alla voglia di emergere dei nuovi calciatori portati all’Hellas da Sogliano, a quel pezzo importante di squadra ancora da scoprire.
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Ora, Andrea Mandorlini, che dalla sua ha gli ottimi risultati raggiunti, dovrà riuscire a far convivere il vecchio e il nuovo Verona. I “suoi” storici, che tante soddisfazioni gli hanno dato e ai quali non vorrebbe mai rinunciare, con i nuovi, taluni dei quali palesano evidenti qualità. Compito non facile quello del mister, ma ora la serenità data dall’ottimo avvio di stagione potrebbe favorire l’inserimento di qualche altro elemento.
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Perché i gioielli, in serie A, è bene esporli se si possiedono. Pedro Troglio non ebbe esitazioni a far debuttare a 16 anni Iturbe in Primera Division.
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Vai, ragazzo argentino dal sangue paraguaiano, fai sognare il popolo del Verona.
ANDREA SPIAZZI
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