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Juric, l’elogio di Sconcerti: “Il suo gioco senza solisti figlio di Gasp e Phil Jackson”

L'editorialista del "Corriere della Sera": "Nel Verona segnano in tanti, è basket applicato al calcio"

Redazione Hellas1903

Mario Sconcerti, editorialista del "Corriere della Sera", ha dedicato un articolo a Ivan Juric, tecnico del Verona.

Un intervento, quello di Juric, che traccia un ritratto elogiativo per l'allenatore gialloblù. Scrive Sconcerti: "Dopo Gasperini, l’altro uomo della vita è stato Phil Jackson, uno dei più grandi allenatori nella storia del basket americano. Inventò l’attacco a triangolo, cioè faceva girare continuamente i tre uomini offensivi, teneva i più alti in difesa e mandava al tiro soprattutto le guardie. In sintesi, non dava punti di riferimento e lasciava a tutta la squadra il compito di creare gioco offensivo".

Aggiunge il giornalista: "Secondo Juric, quel concetto applicato al calcio riequilibra la personalità dei giocatori e portava amicizia nello spogliatoio perché tende a eliminare i solisti, mette tutti sullo stesso piano. Il basket applicato al calcio come rincorsa di schemi era cominciato con Gigi Radice al Torino, quando Graziani (il pivot) era il primo che attaccava il difensore centrale quando ricominciava l’azione. Ma Juric ha fatto di più, ha preso uno schema del basket come modello psicologico. E lo ha portato nel profondo del suo calcio. Se osservate il Verona, troverete sette-otto giocatori che si muovono contemporaneamente scambiandosi la palla non da fermi. Non ha mai avuto grandi attaccanti Juric. A Verona il centravanti è Di Carmine, il suo compagno è il vecchio Pazzini, ancora utile ma che spesso parte dalla panchina. Eppure le squadre di Juric portano sempre in gol tanti giocatori".

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