Con l’acquisto di Nikola Kalinic il Verona ha completato la formazione del reparto offensivo per affrontare il resto della stagione.
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Kalinic, Verona per essere ancora grande
Determinante a Firenze, con Milan e Roma ha inciso di meno, co l'Hellas può tornare a volare
Che tipo di giocatore arriva alla corte di Ivan Jurić? Dal punto di vista tecnico e tattico, il 32enne attaccante croato è giocatore in grado di giocare bene con i piedi e anche bravo ad utilizzare la propria stazza (186cm per 78kg) per difendere palla e permettere così alla squadra di risalire il campo.
Un giocatore quindi abbastanza associativo, in grado di legare il gioco con i compagni, ma non una macchina da gol se è vero che ha realizzato appena 13 reti nelle ultime tre stagioni, distribuite fra Milan, Altetico Madrid e Roma.
Il meglio di sé Kalinić lo ha dato nel biennio trascorso alla Fiorentina (2015-17) quando, sotto la guida di Paulo Sousa (che lo aveva espressamente richiesto, facendolo prelevare dagli ucraini della Dnipro) il croato si era imposto come uno dei giocatori rivelazione del campionato, a suon di buone prestazioni e gol (27 in 69 presenze).
Tuttavia, da lì in poi non si è più ripetuto. Sui Navigli, sponda rossonera, l’attaccante non ha confermato quanto di buono mostrato in viola e non ha ripagato i 30 milioni spesi dalla dirigenza milanista per assicurarsi le sue prestazioni.
Anche con colchoneros e giallorossi le sue prestazioni hanno lasciato a desiderare. Vedremo quindi come andranno le cose al Bentegodi. In gialloblù Kalinić avrà il vantaggio di trovare un allenatore suo connazionale e quello di giocare in una squadra con meno pressioni e nella quale non gli sarà chiesto di risolvere le partite da solo. In questo senso, se saprà ritrovare un contesto tattico e psicologico adeguato, il croato potrebbe riuscire a ripetere almeno in parte la stagione di Firenze.
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