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La B è la corsa più pazza del mondo: guai a sentirsi Peter Perfect

Verona davanti a tutti, ma il campionato resta apertissimo e i concorrenti sono tanti

Matteo Fontana

Nei proclami di quelli che parlano del “Verona fuori categoria”, dell’Hellas “predestinato”, di una “Serie B mai così scarsa”, di un primo posto "da ottenere con 10 punti di vantaggio sulla seconda, altrimenti ci arrabbiamo", sminuendo la bontà del primato gialloblù e ignorando, invece, quanto vincere sia sempre cosa complessa, spunta da dietro la curva delle considerazioni del lunedì, quelle che si fanno a distanza dal fuoco emotivo della partita, l’immagine cadetta di un torneo simile a “La corsa più pazza del mondo", il popolare cartone animato (“Wacky Races”, nell’originale) in cui il perfido Dick Dastardly, accompagnato dal cane Muttley, le tenta tutte per tagliare per primo il traguardo, sabotando, con perenne cattiva sorte, le vetture avversarie.

Il Verona è primo con cinque punti di vantaggio sulle immediate inseguitrici. Cittadella, Entella: calcio cesellato da buoni artigiani, Venturato e Breda. Il Perugia, pur altalenante nelle ultime giornate, quando mette il turbo è tutto un brio. Il Frosinone ha ingranato le marce per scattare. Il Carpi va e viene, ma ha tempra ed è duro da piegare. Il Bari, quanto a qualità, spicca, tra i Maniero, i Brienza e i Valiani, e aspetta di carburare. Lo Spezia è tenace, seppure incostante. Il Benevento è quadrato, con emergenti come Ciciretti e Falco che già sono da proiettare in chiave l’alta classifica. Se si pensa che vincere sia ovvio, per l’Hellas, si sbaglia, e si sbanda. Guai a credere di essere Peter Perfect, il bellimbusto con sorriso smagliante e con la mitica Sei Cilindri che flirtava con Penelope Pitstop.

Non è stato, quello delle ultime settimane, un Hellas spumeggiante. Ha battuto l’Ascoli dopo un tempo giocato sul filo del tonfo, ha sconfitto la Pro Vercelli e il Trapani sgretolando con qualche fatica le barriere alzate con accortezza da Moreno Longo e Serse Cosmi, Dick Dastardly di giornata. A Pisa, per la seconda volta della stagione, non ha segnato, e ha chiuso sullo 0-0. Dietro c’è un gran fermento, tra sorpassi e controsorpassi. Resta da stabilire chi sia alla guida del Diabolico Coupé, chi piloti l’Insetto Scopiettante, chi rappresenti Clyde e la sua Banda, chi, invece, i fratelli Slug con la Macigno Mobile. Sempre stando attenti ai trucchi di Dastardly. Fabio Pecchia, mente aguzza, per vincere la corsa dovrà avere più idee dello scienziato al volante, il professor Pat Pending. La bandiera a scacchi è lontana trenta partite: vi sembra il caso di intonare peana in onore del vincitore? La risposta vien da sé.

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