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LE PAGELLE, ITURBE GOLAZO E NUMERI, RAFAEL E HALLFREDSSON GIU’

Maietta comanda dietro. Toni fondamentale chiave tattica, Cirigliano entra bene

Redazione Hellas1903

 

 

RAFAEL 5

Ha sulla coscienza due gol su quattro: il primo di Borja Valero (sul bis dello spagnolo viene ingannato dalla deviazione di Maietta) e, più di tutto, quello di Vargas, sul cui tiro si tuffa goffamente e in ritardo. Si riscatta parzialmente con alcuni interventi su Rossi e Mati Fernandez, ma la sua prova rimane altamente negativa.

 

CACCIATORE 6

Non sale mai a spingere, evidentemente per chiare disposizioni tattiche. Ammonito, sarà squalificato, perché era in diffida. Combatte con tenacia su ogni pallone.

 

GONZALEZ 6

Se Rossi e Joaquin hanno poche possibilità di innescarsi lo si deve all’attenzione sua e di Maietta. Perentorio nelle chiusure, se il Verona ne becca quattro non sono sue le responsabilità maggiori.

 

MAIETTA 6,5

Jellatissimo nel tocco, sulla conclusione da fuori di Borja Valero, che affonda Rafael. Poi interpreta la partita con piglio da capitano vero, compiendo alcuni recuperi strappapplausi.

 

AGOSTINI 6

Alla trecentesima presenza in Serie A, sul campo da cui è partito, visto che è cresciuto, lui che è fiorentino di Vinci, dalle giovanili viola, la mette sul piano del mestiere. Senza frizzi, né lazzi, comunque sempre utile alla causa.

 

ROMULO 7

Gol da opportunista d’area, seguito dalla canonica non esultanza per rispetto ai colori del passato (che sono, virtualmente, anche quelli del presente, visto che dalla Fiorentina è in prestito). Generoso, impagabile per abnegazione e spirito di squadra, un lottatore nato.

 

JORGINHO 6,5

A Firenze sono curiosi di vederlo, visto che è uno degli obiettivi di mercato designati del club della famiglia Della Valle. E l’effetto è positivo per lui e per il Verona. Comincia timido, Borja Valero lo uccella sul gol dell’1-0. In interdizione è incerto, ma è sublime nel dettare i tempi di gioco. Regista delizioso, segna il 4-3 che tiene aperta la gara: sesta rete in campionato.

 

HALLFREDSSON 5

Mai in partita. Assente ingiustificato, e non è la prima volta. Appare fuori forma, andrebbe lasciato rifiatare in attesa di condizioni migliori. Spaesato e privo di bussola, si perde a centrocampo.

 

ITURBE 7

Il gol che inchioda Neto al 13’ del primo tempo finirà nelle antologie delle segnature più belle della Serie A 2013-2014. Peccato che sia soltanto un’illusione, ma lui è un sogno. Getta le basi per il pari di Romulo, prima di inventare il sorpasso del Verona. Terzo timbro personale. La fantasia al potere.

 

TONI 6,5

Non è tipo da arrendersi, e infatti l’Hellas si appoggia al suo carisma nei momenti di difficoltà. Assist per la botta del 2-1 di Iturbe, entra nel gol di Jorginho. Fondamentale lavoro tattico in quella che è stata la sua “casa” negli anni più fulgidi di una carriera da campionissimo.

 

JANKOVIC 5,5

Non può liberare l’estro, costretto a compiti di copertura che esegue con diligenza. Spunti pochi, e dopo il pasticcio con il tocco di mano su Tomovic lanciato a rete che costano a lui l’espulsione e al Verona il rigore che incanala verso la sconfitta la partita.

 

 

CIRIGLIANO 6,5

Entra lui (finalmente) e il Verona ritrova ordine, per quanto sia in inferiorità numerica. Gioca con leggerezza e toglie peso alla manovra, rendendola fluida e propositiva.

 

MARTINHO ng

CACIA ng

 

MANDORLINI 6,5

Per giocare una partita divertente bisogna essere in due. La Fiorentina c’è, il Verona pure. E dopo la sconfitta bruciante con il Chievo era necessario dare un’indicazione diversa. Che è arrivata. Poi è chiaro che aver perso per la terza volta di fila è un danno, ma l’Hellas non ha tradito. Ed è pronto per rimettersi in marcia, tra la Coppa Italia con la Samp e, ancor di più, domenica con l’Atalanta.

 

MATTEO FONTANA

 

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